Reviews

The Moon and the Bonfire by Cesare Pavese, Louise Sinclair

religiouslygaia's review against another edition

Go to review page

emotional reflective slow-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? No

3.5

gnuselvatico's review against another edition

Go to review page

emotional mysterious reflective sad slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.0

eve_shasha's review against another edition

Go to review page

fast-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? It's complicated
  • Flaws of characters a main focus? No

4.0

giuliacurcuru's review against another edition

Go to review page

informative tense slow-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? No

2.25

_marigrd_'s review against another edition

Go to review page

4.0

Io mi domando perché nessuno ce lo fa studiare a scuola, ci fosse qualcuno che mai avesse il coraggio di andare oltre ad una citazione (se si è fortunati). È un autore che per la sua biografia, per la sua attività letteraria ed editoriale ha inciso profondamente sull’Italia degli anni ‘40-‘50, che ha importato per primo traduzioni della letteratura americana che poi hanno influito per sempre sulla nostra narrativa.
Pavese è un Manzoni un po’ più nostro, che parla della nascita del NOSTRO Paese, non del Regno d’Italia ma della Repubblica Italiana.
Leggerlo è un piacere, dona una sensazione di compiutezza, è un ritorno da dove siamo partiti, riscoprire luoghi ed ere che noi, nati dopo il 2000, raramente conosciamo ma che ci appartengono.
E inoltre, anche se è brutto da dire, un po’ si capisce cosa aspettava Cesare, perché dopo un romanzo così completo, così finito, dove tutti i punti si uniscono, non penso potesse (e infatti non ha voluto) scrivere altro.

cveronia's review against another edition

Go to review page

emotional reflective sad fast-paced

3.5

Questo libro è un ricalcare continuo, un ritorno, pervasivo, senza sosta. Il protagonista sembra cercare continuamente se stesso in questi luoghi e, alla fine, ciò che sembra trovare è solo terra bruciata. Quando ancora era lì c’erano possibilità, stabilità a portata di mano, mentre ora sembra tutto infinitamente lontano e distaccato da lui. E infatti le stagioni sono passate, i falò accesi. Non c’è più niente qui, ma solo dentro di lui. 

changeablelandscape's review against another edition

Go to review page

emotional reflective sad slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? It's complicated

4.0

A beautifully written 1949 novel by an Italian poet, about growing up in rural Italy before WW2.  It is focused through the memories and viewpoint of the narrator, but there is a wide lens on the different kinds of possible lives for both men and women in that place & time. 

iaintcorinne's review against another edition

Go to review page

adventurous emotional hopeful inspiring reflective sad tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? It's complicated
  • Flaws of characters a main focus? No

3.5

dearysara's review against another edition

Go to review page

4.0

Questo libro è nostalgia, è avere gli occhi puntati sul passato e una costante tristezza nel cuore. Qualche mese dopo la sua pubblicazione, Pavese si uccide. Eppure le sue parole non sono deprimenti, restituiscono piuttosto la sua sensibilità velata, indiretta, nascosta nelle cose non dette.

Calvino, che Pavese lo conosceva anche se non quanto immaginava, individua subito il tema centrale, quel seme da cui nasce il rimpianto, l’incapacità di andare avanti perché ancorati al passato, continuare a immaginare una realtà alternativa dettata da scelte differenti e perdere il contatto con la propria esistenza: tutto questo nasce dal sentirsi escluso, senza radici e senza esperienze quasi rituali.

Mi è piaciuto molto scoprire l’interesse di Pavese per l’antropologia, quegli occhi sempre rivolti alla Luna, così come i falò per ingraziare la Terra, sono ciò che rimane dell’Antica Religione nelle tradizioni della cultura contadina delle Langhe

dajna's review against another edition

Go to review page

4.0

Uno dei pochissimi libri che ho abbandonato nella mia carriera di lettrice. Se ricordo bene ero ai primi anni del liceo e avevo fatto davvero fatica a macinare quelle poche pagine. Però mi è sempre dispiaciuto e più volte mi sono impegnata a riprovarci, fino ad oggi.
Probabilmente al liceo si è troppo giovani per apprezzarlo appieno. Adesso ci ho rivisto le storie della generazione dei miei nonni, quegli strascichi di campagna che nei paesini come il mio non sono ancora andate perse del tutto.
Mi sono piaciute le tre sorelle, indipendenti per il loro tempo ma poi vinte dalle circostanze. Mi sono piaciute le incitazioni alla lettura e ai benefici che porta, in tutti gli strati della società.
Lo stile, che mi era sembrato difficile ai tempi, ora è scorrevole.
Sono contenta di averlo ripreso in mano.