Reviews

L'avversario by Emmanuel Carrère

exelone31's review against another edition

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3.0

The story itself seems like it is far more intriguing than this book makes it out to be. There was ultimately something difficult to follow with the narrative, and it didn’t really seem to stick on characters enough to make you understand them.

Ultimately, it is a shame that such an abrupt fate came to that family.

tom_muzi's review against another edition

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challenging dark mysterious reflective sad slow-paced

4.75

malink1199's review against another edition

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4.0

Es duro de leer y de asimilar. Por momentos da miedo, por otros rabia y sobre todo pena. Un hombre que, según me ha parecido a mi, por el miedo de no encajar en la reputación familiar de hombres francos y honestos; y no saber distinguir la mentira blanca de una gran falacia, empieza a engañar a todo el mundo en todos los aspectos de su vida. Esto dura unos 20 años, sin que le pillen, alimentando la bola más y más hasta que estalla. Jean-Claude no existe. Su vida es un gran cúmulo de mentiras sin sentido del que al final, no pudo escapar. Se hace mas duro al saber que es una historia real. El autor escribe maravillosamente, no se hace pesado en ningún momento, la forma de relatarlo es muy acertada, desentrañando la información en el momento justo.

jameswilbourn's review against another edition

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informative reflective sad fast-paced

4.0


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manzolindifiori's review against another edition

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dark slow-paced

3.5

Questa non è una recensione ma idee sparse:
Quando l’ho iniziato temevo fosse un libro che stereotipizza l’omicida, che lo rendesse il mostro, il diavolo, l’avversario. Qualcosa di non umano, molto distante da chiunque di noi legga il libro. Mi sono detto che fosse stato così avrei interrotto la lettura a metà.

Ma in realtà Carrère dimostra quanto in ogni vita la linea che non dovrebbe essere mai attraversata non sia netta, non sia una linea vera e propria.

“Era tanto gentile, salutava sempre” Perché ci viene da dirlo quando scopriamo che una persona di cui ci fidavamo commette un reato? Perché pensiamo sempre che ci sia una netta dicotomia tra malvagio e buono, tra alleati e avversari. Che le due cose non si mescolano.
Questa dicotomia che ci è stata inculcata o che noi per rimanere sani di mente ci abituiamo a cercare di distinguere è anche il dito dietro al quale questo omicida si nasconde. Romand ormai ha creato questa falsa immagine di sé di bravo uomo onesto e di successo. È uno dei buoni, non può permettersi di far credere a nessuno di essere dall’altra parte della linea, un avversario, piuttosto la morte (non la sua).

Questo libro dimostra il contrario, in certi momenti diventa pure ambiguo distinguere se alcune azioni siano giuste o sbagliate, fino all’esistenza di questo libro stesso. 

Dichiarerei un’azione ambigua quella di intervistare un pluriomicida per scrivere un libro che pone i riflettori su di lui, che parla dei fatti che lo riguardano senza commentare, senza intervistare parenti delle vittime o conoscenti se non il suo migliore amico, l’avvocato di difesa, e i due amici che si è fatto in carcere. 
Come scrive l’autore stesso questo libro rischia di nutrire il narcisismo disperato di Romand stesso, senza porre minimo interesse sulle vite delle vittime, andando a riempire le librerie di feticisti della violenza gratuita e della cronaca nera.

A a che fare con la cultura maschilista e patriarcale tutto questo? Anche. Romand comincia a mentire perché visto da tutti come studente modello. Comincia a perdere colpi quando una donna lo rifiuta, cade in depressione. 
Per un uomo cresciuto con l’idea mostrarsi bene sia più importante di stare bene è un grosso colpo. 
Tutti lo vedono come ragazzo modello, come potrebbe non essere accompagnato da una bella ragazza? 
Come può un ragazzo modello perdere degli esami o bocciarli? 
Come può non avere un lavoro? 
In aggiunta a tutto questo Romand è un uomo senza spina dorsale, non alza mai la voce per farsi sentire, parla soltanto con persone fidate, uccide soltanto persone indifese, gli manca il coraggio di uccidere sé stesso, più volte. Colpisce alle spalle, mente, inganna. Sfrutta il bene che gli altri gli vogliono per giovare sempre sé stesso. 

Insomma sono molto indeciso sul voto da dare a questo libro. A una parte di me è piaciuto molto, una parte di me si stupisce e vergogna che a una delle mie parti sia piaciuto così tanto e a un’altra parte non è piaciuto il lavoro incompleto fatto dall’autore. 

lysanthrope's review against another edition

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adventurous dark emotional informative mysterious reflective tense medium-paced

3.5

matildenobile's review against another edition

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4.0

Malato. Da rileggere più avanti per comprenderlo meglio 

jessus's review against another edition

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dark mysterious reflective tense fast-paced

4.75


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elliemcc11's review against another edition

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4.0

Doctor, liar, con-artist, fraudster and murderer - over a period of 18 years one French man managed to trick his wife, family and friends into believing he was a Doctor at a prestigious medical organisation and defrauded family and friends out of a considerable sum in order to fund his seemingly ordinary life and his more extravagant life with his mistress. He murdered his wife, children and parents when it all started unraveling for him. I'm not generally a reader of true crime but have to say this was a quite fascinating account of this man's life and an interesting character analysis.

Thank you to the publisher and Netgalley for the ARC.

itsannasreads's review against another edition

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1.0


But how do you like it so much?!
I hated it! It is macabre and often slow and boring. It took me an abundant week to read a 169-page book, written in enormous numbers. I was very disappointed. I did not expect a masterpiece, but certainly more.