328 reviews for:

The Secret Agent

Joseph Conrad

3.38 AVERAGE

dark sad slow-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: No
Loveable characters: Complicated
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: Yes

The language in this book is so flowery and drawn out, it could have easily been half the length without losing any of the meaning.  It was a good story but spoiled by the over the top writing.  Reading it seems to take so long and is so laborious, but I found once you get used to the rythm of it you can really rattel through the pages.  I put some long hours in reading this book but I am glad now to be reading something else. 
adventurous challenging dark mysterious tense fast-paced
Plot or Character Driven: Plot
Strong character development: No
Loveable characters: No
Diverse cast of characters: Yes
Flaws of characters a main focus: No
challenging funny mysterious reflective medium-paced
Plot or Character Driven: A mix
Strong character development: Yes
Loveable characters: Complicated
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: Complicated
dark emotional funny fast-paced
Plot or Character Driven: Plot
Strong character development: No
Loveable characters: Complicated
Flaws of characters a main focus: Yes
dark mysterious tense medium-paced
dark mysterious reflective medium-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: Yes
Loveable characters: No
Flaws of characters a main focus: Yes
challenging dark mysterious slow-paced
dark mysterious fast-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: No
Loveable characters: No
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: Yes

A little slow, but a good read.

Il signor Verloc è un marito onesto e commerciante sfuggente nella Londra di inizio Novencento. Quello che tanti ignorano è che nel suo piccolo negozio un po’ dimesso lui offre asilo a un gruppo di anarchici che si riuniscono di sera per sognare attentati e rivoluzione.
Quello che pochissimi sanno è che lui fa il doppiogioco. In realtà è un agente segreto di una potenza straniera.

Il signor Verloc viene convocato dall’ambasciatore di questa potenza straniera dell’Est Europa. Se vorrà continuare a ricevere lo stipendio dovrà fare di più e meglio. Cosa? Organizzare un attentato, ma non contro le istituzioni politiche, né quelle religiose perché un simile atto al di là del clamore iniziale, finisce per essere inghiottito dalla noia e dall’indifferenza. L’attentato dovrà avere come oggetto la scienza. Per questo l’obiettivo sarà il parco di Greenwich, dove ha sede l’Osservatorio Reale.

Il nostro protagonista, oltre alla moglie e alla suocera, vive con il giovane cognato, un ragazzo con dei problemi mentali del tutto incapace di badare a sé stesso e facilmente impressionabile. Questo giovane col tempo ha sviluppato una sorta di timore reverenziale e ammirazione per Verloc, e fa tutto per lui. Proprio tutto.

Anche portare la bomba all’Osservatorio Reale di Greenwich; ma inciampa in una radice, cade, innesca la spoletta racchiusa in un contenitore, e muore dilaniato.

Credo che “L’agente segreto” sia tante cose; ma soprattutto rappresenti bene a cosa conduca l’eccessiva fiducia che si pone negli altri.
Stevie, il giovane cognato, si adegua, fa quello che gli dicono, la sorella innanzitutto, e poi proprio il signor Verloc, che lo trascinerà alla rovina, pur non volendolo.

Ma forse il vero regista di tutta questa storia non è l’ambasciatore della potenza straniera, che avvia tutto. Né la polizia che si mette sulle tracce degli anarchici. E nemmeno gli anarchici, che Conrad dipinge come parolai che vivono in un mondo ideologico sognando o di farsi esplodere, per rimarcare la loro superiorità su ogni legge o ordine; o di rendere migliore il mondo scrivendo la propria autobiografia.

No: forse il burattinaio inconsapevole è la signora Verloc...