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vellutoblu's review
emotional
medium-paced
- Plot- or character-driven? A mix
- Strong character development? No
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? Yes
3.0
nomadicreader7f3c0's review
2.0
Meriterebbe tre stelline per qualità della prosa e intensità emotiva della scrittura, ma ne riceve due a causa del tedio assoluto che ha caratterizzato la mia esperienza di lettura: il libro si trascina per duecento pagine a forza di discorsi ripetitivi e autoreferenziali intorno al trauma della perdita del padre, unico tema del romanzo dal quale non ci si allontana mai. Il risultato è un'opera noiosa e narcisistica quanto la sua protagonista, che alla tenera età di 36 anni scopre con sgomento di non essere l'unica persona al mondo capace di soffrire (!). Buongiorno Ida, benvenuta nella realtà.
Addio fantasmi vorrebbe essere una storia sull'elaborazione del lutto, ma finisce per trasformarsi in un racconto sulla presa di coscienza di una donna egocentrica e totalmente assorbita da sé. Non so dire se questa sia o meno una scelta volontaria dell'autrice, ma propenderei per la seconda ipotesi dato che la narrazione non sembra rendersi conto dell'assurdità dei comportamenti di Ida; anzi, introduce un nuovo personaggio solo per far sì che il suo suicidio stimoli la crescita emotiva della protagonista.
È frustrante vedere come la letteratura italiana "da concorso" sia sempre più incline a ripiegarsi su se stessa, sfornando romanzi monotoni e ombelicali che si focalizzano su personaggi insulsi anziché mirare a storie di più ampio respiro.
Addio fantasmi vorrebbe essere una storia sull'elaborazione del lutto, ma finisce per trasformarsi in un racconto sulla presa di coscienza di una donna egocentrica e totalmente assorbita da sé. Non so dire se questa sia o meno una scelta volontaria dell'autrice, ma propenderei per la seconda ipotesi dato che la narrazione non sembra rendersi conto dell'assurdità dei comportamenti di Ida; anzi, introduce un nuovo personaggio solo per far sì che il suo suicidio stimoli la crescita emotiva della protagonista.
È frustrante vedere come la letteratura italiana "da concorso" sia sempre più incline a ripiegarsi su se stessa, sfornando romanzi monotoni e ombelicali che si focalizzano su personaggi insulsi anziché mirare a storie di più ampio respiro.
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