Reviews

The Buddha in the Attic by Julie Otsuka

quickolive32's review against another edition

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5.0

Although this is fictionalized the stories are well researched. The author notes her research in the Acknowledgements. It seems its not enough to just say that it was extremely sad what Japanese people went through when immigrating to the United States. I recently learned that there were once almost a hundred Japantowns in the United States and now there are just five left.

The last chapter, written from the perspective of other Americans that weren't interned, includes this chilling passage:

> You can still see the official notices nailed to the telephone poles on the street corners downtown, but already they are beginning to tatter and fade, and after last week's heavy spring rains only the large black letters on top -- Instructions to All Persons of Japanese Ancestry -- are still legible. But what it was, exactly, that these instructions spelled out, none of us can clearly recall. One man vaguely remembers a no-pets directive as well as a designated point of departure. ... Many of us admit that although we passed by the notices every day on our way into town, it never occurred to us to stop and read one. "They weren't for us," we say. Or, "I was always in a rush." Or, "I couldn't make out a thing because the writing was just so small."

In these times when a type of fascism is on the rise around the world and even in the United States, these words should serve as a reminder of what we shouldn't do.

elliemcc11's review against another edition

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4.0

very quick read. took jzust two sessions. interesting novel.

jkwelch's review against another edition

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5.0

I enjoyed every line. Each phrase or sentence packed volumes of emotion and truth without bogging down the message with details. Beautifully written and memorable - not because of the story it tells in general, but because of the feelings it stirs within.

mattreadsalot's review against another edition

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dark informative inspiring reflective tense fast-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? It's complicated

4.75

rosamondreads's review against another edition

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emotional reflective sad
  • Plot- or character-driven? Character

5.0

lasiepedimore's review against another edition

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4.0

Non posso fare a meno di iniziare questa recensione con un po’ di sconcerto nel registrare che questo romanzo fa parte di una collana dedicata alla letteratura giapponese, quando l’autrice è nata in California e tuttora lavora e vive negli USA. È vero che le definizioni di cosa rientra e cosa no in un certo tipo di letteratura sono sempre lasche, ma vivere in questo Paese mi ha insegnato il disagio che lз italianз provano nel (non) gestire i cambiamenti demografici e sospetto che il cognome Otsuka in questo caso pesi più del suo luogo di nascita e crescita. 
Comunque, sono contenta di aver letto Venivamo tutte per mare, sia perché racconta una storia – l’immigrazione giapponese, in questo caso soprattutto delle donne, negli USA e il successivo internamento nei campi – ancora poco conosciuta, sia per il modo in cui lo fa. Venivamo tutte per mare, infatti, è un racconto corale che racconta questa pagina della storia statunitense attraverso le esperienze di numerose donne di origine giapponese, spesso senza dare loro un nome o un volto, ma identificandole di volta in volta con la loro esperienza e il modo in cui i grandi eventi storici impattano sulla vita di ognuna. 
Probabilmente deluderà chi è in cerca di un romanzo che lǝ aiuti a capire quella fetta di storia, visto che è fatto più di punti di vista che di racconto omogeneo: è più una lettura per chi sa, anche solo a grandi linee, cosa è successo e può lasciarsi trasportare da Otsuka nel sentire di queste donne giapponesi trapiantate negli USA. L’autrice è stata anche molto brava a evitare il sentimentalismo e a riprodurre quel modo di raccontare che associamo alle nonne e a chi ha vissuto in un’epoca a noi (relativamente) lontana. 
Il romanzo si conclude con la solita riflessione sull’immigrazione, sull’integrazione e sulla facilità con la quale lasciamo che le istituzioni facciano del male a intere categorie di persone. Dico la solita non tanto perché mi sia seccata di leggerla, ma perché sono amareggiata dal fatto che una raccomandazione così presente in letteratura viene drammaticamente ignorata ogni volta: sappiamo che non va a finire bene, in un modo o nell’altro, ma noi niente, non riusciamo mai a fermarci prima del disastro. Poi piangiamo sul latte versato e ci chiediamo come sia stato possibile. Che orrore.

silviaamaturo's review against another edition

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informative sad
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Diverse cast of characters? Yes

3.0

itsgiuliabtw's review against another edition

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4.0

Racconto corale, una voce collettiva sussurrata ma ostinata, indomabile. La storia di diverse giovani giapponesi che rincorrono il grande sogno americano al'inizio del novecento, tra speranze, inesperienza e caparbietà. Poetico nella sua semplicità, non si perde in retorica futile. Doloroso proprio grazie alla semplicità che lo caratterizza.

Di giorno lavoravamo nei loro campi e frutteti, ma ogni notte, durante il sonno, tornavamo a casa.

artyemis's review against another edition

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4.0


La versione inglese di questo libro sembra guardarti sbattendo le ciglia e chiamarti con voce suadente; "comprami, comprami! sono il libro che fa per te!". E come dargli torto? La copertina è splendida, vale la pena di essere preso solo per quella e il titolo (The Buddha in the Attic) ti fa pensare subito ad una storia interessante. Allora dico io, perché la copertina italiana è così brutta e perché il titolo italiano se lo sono inventato su due piedi?
Parlando della storia, l'inizio va un pò troppo a rilento per i miei gusti e a volte i tantissimi punti di vista di accavallano un pò tra loro ma il libro si salva sul finale. Più tre stelline e mezzo di quattro, ma comunque un bel libro.

"In autunno non c'è nessuna festa del raccolto buddista in Ma. Street. Nessuna Festa del Crisantemo. Nessuna processione di lanterne di carta ondeggianti al crepuscolo. Nessuna bambina in kimono di cotone a maniche lunghe canta e balla fino a notte inoltrata al rullo selvaggio dei tamburi. Perché i giapponesi sono scomparsi, tutto qui."

brettec's review against another edition

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5.0

This was an incredibly interesting read. This is a history that I was not taught in school or if I was, it was brushed over. It was incredibly heartbreaking and left me with a desire to know more about these women. I want to find a way to reach across time and talk with them.