Reviews

De Wetenden, by Mircea Cărtărescu

patkohn's review against another edition

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adventurous challenging dark funny inspiring mysterious reflective medium-paced

4.5

marco_izner's review against another edition

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5.0

"Questo testo, ruggine e muffa che rosicchia sempre più le pagine bianche, è il sudore, lo sperma e le lacrime che insudiciano le lenzuola dell'uomo solo." (pp. 107-8)

Primo tassello di una trilogia, "Abbacinante. L'ala sinistra" si presenta come una lettura molto impegnativa; non facile da inquadrare, descrivere e commentare.
Ciò che si percepisce sin dalle prime pagine è la situazione di trovarsi dinanzi a qualcosa di unico: a un'opera che, come altri grandi romanzi, vorrebbe costruire (o ri-costruire) un mondo, un immaginario, un universo, quasi come se nulla fosse stato scritto o detto prima della sua scrittura; e questo a prescindere dalla presenza più o meno fitta di richiami inter-testuali - io, ad esempio, ci ho colto qualche citazione dantesca, ma potrei anche essermi sbagliato.
Dunque, volendo semplificare un minimo, un'opera-mondo, sempre si voglia scomodare tale definizione, che potrebbe essere quella corretta, ma anche no; e in tal caso, pazienza, eh.
Quello che è importante, almeno per quanto mi riguarda, è la meraviglia del testo in questione.

Siamo in una Bucarest onirica, che ci viene presentata attraverso lo sguardo di un ragazza che la osserva dalla finestra di camera sua, un po' come il Leopardi sull'ermo colle.
Da qui, ha origine l'articolata e intensa narrazione, che ci porta avanti e indietro nel tempo così come nello spazio, per mezzo di un flusso metafisico che accarezza le parole e le trasforma in materia pulsante e primordiale; prima divina, poi diabolica, nel continuo confondersi di reale, fantastico, sogno e introspezione.
Vengono rievocati episodi del passato della madre di Mircea, Maria, sullo sfondo di una Romania in pieno odor di regime, contrapposta a quella di "fine impero" del figlio.
Un paese e una umanità che di continuo si ritrovano a fare i conti con loro stessi, con la vita e con la morte, e in particolare con la nascita, vero filo conduttore di questo organismo testuale tanto incandescente quanto glaciale, dove è ricorrente fino all'ossessività l'immagine della farfalla: spettro, appunto, Abbacinante, che come questa parola compie un movimento carsico, tornando e ritornando in modo ciclico: sia come "semplice" simbolo, sia come bozzolo che dà vita al lepidottero, quale immagine corrispondente al dono della vita, accoppiata talvolta ad altre figure d'insetto, oppure animali, organiche, persino umane, scabrose e inquietanti, colme di dettagli che non vengono risparmiati a chi legge.

Quando l'azione si sposta in America, a New Orleans, città del Jazz, alla quale si ricollega Cedric, musicista di colore conosciuto a Bucarest da Maria e dalla sorella Vasilica, il fulcro del racconto si sposta ancor di più sull'allucinato, spingendo su quell'aspetto metafisico-spirituale che comunque lo caratterizza per intero.
Si hanno qui dei momenti tra i quali è facile perdersi, senza ricongiungere insieme tutti i fili: cosa della quale, però, non sembra preoccuparsi troppo nemmeno l'autore, che vuole infondere nel lettore il pressoché totale spaesamento, al cospetto della sua bellissima e indecifrabile creatura, non necessariamente nata per essere compresa in ogni sua sfumatura; anche se, per fortuna, i pezzi pian piano tornano assieme. Senza poi contare che si tratta del primo libro di una trilogia: ai vari interrogativi se ne aggiungeranno altri; dei frammenti saranno spiegati, delle perplessità verranno chiarite, altre no; e va bene così, mi vien da dire.

Grazie ad "Abbacinante", mi si è rivelato Mircea Cartarescu, autore che non mi riguardo a definire straordinario e gigantesco.
Nel suo romanzo-caleidoscopio non c'è una parola o una frase fuori posto: egli è prosatore incredibile e minuzioso; come lodevole, da applausi e inchino, è il lavoro di traduzione fatto da Bruno Mazzoni, che un po' invidio per averlo potuto leggere e sviscerare in rumeno - lui, come tutti i madre lingua e conoscitori dell'idioma.

Adesso, l'obiettivo sarà quello di proseguire nell'impresa con gli altri due capitoli, che già si presentano più mastodontici e, credo, come questo primo libro, assai corposi nei loro strati di significati e significanti.
Non so quando, ma prima o poi lo farò: mi farò di nuovo trasportare da Mircea nel suo esplosivo turbine narrativo, la cui difficoltà è ripagata da una profondità e da una bellezza ancor maggiori.
Nel frattempo, mi limito a consigliare a tutti gli amanti della vera e grande letteratura, questo primo, Abbacinante, capitolo.

andrewmerritt00's review against another edition

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5.0

What the fuck did I just read?

daviden__'s review against another edition

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5.0

Un libro sconcertante, che sono assolutamente sicuro di non aver capito appieno, ma che sono altrettanto certo di aver amato per la sua scrittura. Sicuramente lo rileggerò in futuro, probabilmente più volte, nel frattempo 5 stelle meritatissime.

freewaygods's review against another edition

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challenging mysterious reflective medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? No

5.0

belwau's review against another edition

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challenging dark reflective slow-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? It's complicated

3.5

darby3's review against another edition

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3.0

Sometimes I loved it. Sometimes I detested it. Mostly I didn't have a clue what the heck was going on. Good times!

vio's review against another edition

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4.0

I can only thank those two ladies on Instagram ;) ;) whom I (re)read this book with, without them I might still be struggling with the first book.

I wish I could say something mm intelligent about the book, but alas I can't. :) I did enjoy some bits, but mostly I was fighting with every word and sentence and fragment and chapter and hoping this all will be over soon!

Still, I am super in awe by Cărtărescu's use of adjectives (mostly, of colour), by his shocking power of imagination, by his tremendous knowledge of the Romanian language (yes!), of human anatomy, zoology, architecture, art(s).

I would like to read the other two parts of Orbitor, but I don't see myself embarking on this journey alone. Help. :)

Why am I writing this review in English? No idea.

PS So, yes, I read this book for the first time in 2000. You can imagine I pretty much had *zero* recollection after 20 years (almost zero, to be perfectly honest).

I was super curious how some words or phrases were translated in English/ Italian/ German and while searching for the translated fragments, I stumbled upon some mistakes, which quite surprised me and made me wonder once again how ”accurate” the translations we read really are...

lettazett's review against another edition

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Did not like the writing style and thus I had no interest in the protagonist.

sebyo's review against another edition

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3.0

3.5