Reviews

Italiani, brava gente? by Angelo Del Boca

danik's review

Go to review page

informative reflective fast-paced

3.75

creosoto's review

Go to review page

4.0

La solida ricostruzione dei crimini di guerra e delle atrocità commesse dal nostro esercito sconfessa il mito degli "italiani brava gente".
Un libro necessario.

pao986's review against another edition

Go to review page

informative medium-paced

4.0

Ascoltami bene, ragazzo. Io ti posso chiamare ragazzo. Io sono uno che mette le lacrime quando il macellaio viene a comprarmi gli agnelli. Eppure, io sono quel medesimo che ti dice: tutti, fino all’ultimo, li dovete ammazzare. E segna quel che ti dico ancora. Quando verrà quel giorno glorioso, se ne ammazzerete solo una parte, se vi lascerete prendere dalla pietà o dalla stessa nausea del sangue, farete peccato mortale, sarà un vero tradimento. Chi quel gran giorno non sarà sporco di sangue fino alle ascelle, non venitemi a dire che è un buon patriota.
Beppe Fenoglio, Una questione privata

Tempo fa, nel vedere foto del passato appartenenti a dei miei compaesani, foto raccolte in un libro che offre un po' di memoria storica su come eravamo, ho notato la presenza di alcune foto risalenti a campagne d'Africa con la posa del bianco colonizzatore affiancato dal nero sottomesso. Dapprincipio ho pensato "cavoli, io mi sarei vergognata di condividere foto simili appartenenti alla mia famiglia!"* poi ho realizzato che anche quella testimonianza, per me disturbante da osservare, era simbolo di una parte di passato con cui come nazione non abbiamo mai fatto fino in fondo i conti**.
Con gli eventi degli ultimi mesi, si è riaccesa in me la curiosità di approfondire gli argomenti relativi al colonialismo italiano e questo breve saggio di Del Boca - che ha passato buona parte della sua vita a studiare e documentarsi sull'argomento producendo una lunga serie di saggi - funge da ottimo punto di partenza per approfondire queste pagine nere della storia d'Italia, offrendo una ricchissima bibliografia (che comprende anche le opere più approfondite di Del Boca) a cui attingere e al contempo porta in evidenza gli esempi più significativi per dimostrare che il mito degli "italiani, brava gente" è quanto di più falso e inesatto che ci possiamo raccontare per autoassolverci.
Dalle drastiche repressioni applicate nel Sud a seguito dell'unificazione alle violenze nelle campagne d'Africa (incluso l'uso delle armi chimiche), dal massacro di Debrà Libanòs al tentativo di pulizia etnica in Slovenia e in generale alla violenza usata nei Balcani.
Gli italiani, come forze militari, non si sono mai comportati come "brava gente", l'idea idilliaca dei soldati italiani rappresentati in 'Mediterraneo' di Salvatores (buoni, a differenza dei tedeschi cattivi) viene completamente smontata dalle testimonianze dell'operato dell'esercito nei confronti di popolazioni ritenute per un motivo o per l'altro "inferiori" (discorso che vale per il sud Italia, come per l'Africa o per le popolazioni slave), dove sotto il pretesto di "portare la civiltà" - pretesto che non è mai passato di moda, purtroppo - si sono compiute atrocità vergognose.
Si tratta di un'opera esaustiva? Ovviamente no, ma oltre alla ricca bibliografia effettua un grandissimo lavoro sulle fonti, da cui spesso sono riportate citazioni testuali; ritengo però il libro un ottimo punto di partenza da cui partire per affrontare - pienamente, come comunità e non solo come individui - pagine di passato che vergognosamente continuiamo a nascondere sotto il tappeto.


*per il solito motivo per cui a tutti piace ricordare il nonno partigiano ma si cela sotto silenzio il nonno fascista.

** a proposito di fare i conti col passato, per capire anche la situazione presente: vale sempre il consiglio di leggere 'La frontiera' di Alessandro Leogrande.

uncleart's review against another edition

Go to review page

Questo libro mi è stato consigliato anni fa dal mio professore di storia del liceo, come integrazione sul discorso fatto in classe sul colonialismo italiano. Mi rendo conto, leggendolo oggi, quanto quel discorso fosse limitato, quanto necessitasse di un'integrazione.

Il libro a mio parere riesce con successo a dare un'idea più completa (anche se non definitiva) dei crimini di guerra italiani, di ciò che ha contribuito alla creazione della nostra nazione e della nostra identità nazionale. In questo, di sicuro di dimostrare uno scritto di grande valore, a cui penso che spesso tornerò in futuro, soprattutto quando, e capiterà, mi troverò di fronte a un immagine romanticizzata del popolo italiano come inerentemente bonario.

Detto questo, ho percepito alcune mancanze, leggendo questo libro. Di sicuro queste mancanze saranno percepite con peso diverso da persone con esperienze e idee diverse dalle mie, ma ritengo che valga la pena di riclettervi in ogni caso.

Innanzi tutto, se da un lato il libro mette in luce on precisione tutti i punti storici che negano oggettivamente l'idea che gli italiani siano 'brava gente', dall'altro avrebbe potuto solo guadagnare qualcosa da un'analisi più approfondita di come quest'idea nasca e si sviluppi, e di quali interessi serva.

In secondo luogo, ho percepito in maniera molto acuta la totale mancanza di considerazione della storia delle donne, che pure rappresenta un tassello chiave di molti degli eventi narrati (si pensi ad esempio al rapporto iconografico tra donna e terra nel colonialismo in Africa). Se questo libro fosse letto da un essere completamente privo di conoscenze sulla specie umana, costui potrebbe arrivare a leggere la prima trentina di pagine, un decimo del libro, senza avere neanche il sospetto che le donne ne facciano parte. Passato questo punto, i crimini nei confronti delle donne, quelli che si affliggono specificamente sulle donne in quanto donne, quale ad esempio la violenza sessuale, vengono citati solo di passaggio, senza soffermarsi sui particolari di queste realtà, ne sulle loro cause ed effetti traumatici, di sicuro non tanto quanto accade coi crimini che colpiscono maggiormente uomini. Anche nel caso di delitti di genere "neutro" la menzione di vittime donne avviene quasi sovrappensiero, quasi sempre usata come ciliegina su una torta di assoluta crudeltà, che serva a metterne in mostra gli aspetti più subdoli.

Questo porta all'ultimo appunto che farei, ovvero quello sulla cornice posta in quest'opera attorno ai delitti narrati. Uno dei punti su cui questo libro si distingue è la totale onestà con cui mette in scena la violenza e l'ingiustizia dei fatti che narra. Su questo non si possono fare appunti. Uno dei corollari di questa scelta, però, è che rischia in alcuni punti, sopratutto nel rapporto quasi assolutivo con alcune figure coloniali, di dipingere questi fatti come aberrazioni di un sistema su per giù sano. Si ha l'intenzione, in più di un punto, che il problema non sia, ad esempio, il colonialismo in se, ma l'eccessivo approccio ad esso, come se la violenza nelle colonie fosse un'eccezione e non la struttura che regge tutto il pensiero colonialista, come se la presenza italiana in Africa non fosse in se una forma di violenza. Cito il caso delle colonie perché è uno dei punti in cui ho notato di più questo fenomeno, in particolare nella narrazione di certe figure come solo incidentalmente violente, ma sostanzialmente innocue.

Ripeto, con questo non voglio dire che 'Italiani brava gente?' non abbia valore, anzi, la ritengo una lettura di altissima importanza e che ha arricchito molto la mia visione della storia italiana.
More...