Scan barcode
anaa_'s review against another edition
1.5
Livre lu pour les cours, je l’ai lu vite mais pas par plaisir, parce que j’avais 2 semaines pour le lire (pendant les vacances) et que j’ai décidé de le commencer quelques jours avant la fin… je crois bien que c’est le premier livre de non fiction que je lis et j’ai pas kiffé… au moins ça me rajoute de la culture j’imagine🤷♀️
ireneriart's review against another edition
challenging
dark
emotional
reflective
sad
tense
medium-paced
4.0
ascrizzimartina's review against another edition
dark
emotional
informative
sad
tense
medium-paced
4.0
saramedici's review against another edition
dark
emotional
informative
reflective
relaxing
sad
tense
fast-paced
4.5
noellebrt's review against another edition
4.0
Il libro mi ha preso subito e l'ho letto tutto d'un fiato, anche se verso la fine ho perso un po' l'interesse.
È comunque una storia molto interessante e assurda, e il modo di scrivere di Carrère mi è piaciuto molto.
È comunque una storia molto interessante e assurda, e il modo di scrivere di Carrère mi è piaciuto molto.
kat1a_5's review against another edition
4.0
3 ⭐ e 1/2
Per analizzare questo libro è necessario separare due piani: da un lato, le vicende; dall'altro, l'autore.
Il racconto di questo caso di cronaca che fece molto scalpore in Francia fa rabbrividire: nel 1993 Jean-Claude Romand, 39 anni, uccide la moglie, i figli, i genitori e il labrador di famiglia, aggredisce pure l'amante senza riuscire però nell'intento di far fuori anche lei, dopo di che torna a casa, indugia, appicca il fuoco, si imbottisce di barbiturici scaduti e viene salvato dai vigili del fuoco.
Una volta uscito dal coma, viene interrogato. Dopo un iniziale affastellamento di menzogne, inizia a emergere la verità, che forse è ancora peggiore degli eventi omicidi appena accaduti: tutta la vita di Romand è stata una finzione malata corredata di bugie e truffe. Sembra incredibile che nessuno, tra le persone vicine a quell'uomo modesto, mite, di basso profilo nonostante il lavoro prestigioso all'OMS a Ginevra, un padre affettuoso e un marito presente, si sia mai accorto di nulla, eppure dal giorno dell'ultimo esame del secondo anno di medicina a quello degli eventi criminali, salvo qualche crepa nel castello (ma solo negli ultimi tempi), Romand ha costruito, per se stesso e per gli altri, una vita del tutto fittizia, e come un giocoliere è riuscito a tenere in piedi le due, quattro, cinque, dieci palle fluttuanti, finché tutto gli è scappato dalle mani.
Ad essere particolarmente interessanti sono le motivazioni dell'uomo, il quadro clinico e familiare analizzati durante la fase processuale, oltre al suo comportamento durante la detenzione e la presunta conversione religiosa, aspetti che lasciano intendere che Romand continui a vivere su un piano sfalsato della realtà.
Riguardo invece all'autore, Carrère è molto bravo a raccontare queste vicende con grande pulizia, senza entrare in un registro morboso e senza giudicare. L'autore spiega come, lette le notizie riguardanti la vicenda sui giornali, ha avvicinato Romand per via epistolare, iniziando così uno scambio che ha dato vita a questo libro. Si percepisce un certo voyeurismo da parte di Carrère, che, unito a quella che è la sua caratteristica principale e meglio riuscita, ossia includere se stesso nei suoi libri, fa anche capire quanto quel disturbo narcisistico riscontrabile nel suo personaggio lo affascini molto e gli appartenga anche parecchio - il che mi fa venir voglia di leggere Yoga, in cui Carrère racconta, mi pare di capire, la propria salute mentale.
Il libro esce nel 1999.
Nel 2019 Romand, dopo 26 anni di carcere, ha ottenuto la libertà vigilata ed è ospite presso un istituto religioso.
Alla prova d'esame di filosofia per il suo baccalauréat, nel 1971, Romand aveva scelto la traccia: "esiste la verità?"
Una frase dal libro:
Ho pensato che scrivere questa storia non poteva essere altro che un crimine o una preghiera.
Per analizzare questo libro è necessario separare due piani: da un lato, le vicende; dall'altro, l'autore.
Il racconto di questo caso di cronaca che fece molto scalpore in Francia fa rabbrividire: nel 1993 Jean-Claude Romand, 39 anni, uccide la moglie, i figli, i genitori e il labrador di famiglia, aggredisce pure l'amante senza riuscire però nell'intento di far fuori anche lei, dopo di che torna a casa, indugia, appicca il fuoco, si imbottisce di barbiturici scaduti e viene salvato dai vigili del fuoco.
Una volta uscito dal coma, viene interrogato. Dopo un iniziale affastellamento di menzogne, inizia a emergere la verità, che forse è ancora peggiore degli eventi omicidi appena accaduti: tutta la vita di Romand è stata una finzione malata corredata di bugie e truffe. Sembra incredibile che nessuno, tra le persone vicine a quell'uomo modesto, mite, di basso profilo nonostante il lavoro prestigioso all'OMS a Ginevra, un padre affettuoso e un marito presente, si sia mai accorto di nulla, eppure dal giorno dell'ultimo esame del secondo anno di medicina a quello degli eventi criminali, salvo qualche crepa nel castello (ma solo negli ultimi tempi), Romand ha costruito, per se stesso e per gli altri, una vita del tutto fittizia, e come un giocoliere è riuscito a tenere in piedi le due, quattro, cinque, dieci palle fluttuanti, finché tutto gli è scappato dalle mani.
Ad essere particolarmente interessanti sono le motivazioni dell'uomo, il quadro clinico e familiare analizzati durante la fase processuale, oltre al suo comportamento durante la detenzione e la presunta conversione religiosa, aspetti che lasciano intendere che Romand continui a vivere su un piano sfalsato della realtà.
Riguardo invece all'autore, Carrère è molto bravo a raccontare queste vicende con grande pulizia, senza entrare in un registro morboso e senza giudicare. L'autore spiega come, lette le notizie riguardanti la vicenda sui giornali, ha avvicinato Romand per via epistolare, iniziando così uno scambio che ha dato vita a questo libro. Si percepisce un certo voyeurismo da parte di Carrère, che, unito a quella che è la sua caratteristica principale e meglio riuscita, ossia includere se stesso nei suoi libri, fa anche capire quanto quel disturbo narcisistico riscontrabile nel suo personaggio lo affascini molto e gli appartenga anche parecchio - il che mi fa venir voglia di leggere Yoga, in cui Carrère racconta, mi pare di capire, la propria salute mentale.
Il libro esce nel 1999.
Nel 2019 Romand, dopo 26 anni di carcere, ha ottenuto la libertà vigilata ed è ospite presso un istituto religioso.
Alla prova d'esame di filosofia per il suo baccalauréat, nel 1971, Romand aveva scelto la traccia: "esiste la verità?"
Una frase dal libro:
Ho pensato che scrivere questa storia non poteva essere altro che un crimine o una preghiera.
hilariescudero's review against another edition
dark
emotional
reflective
sad
tense
medium-paced
3.5
jack0ps's review against another edition
challenging
dark
emotional
informative
mysterious
reflective
sad
tense
medium-paced
4.25