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sorrel29's review against another edition
adventurous
dark
hopeful
inspiring
mysterious
reflective
tense
slow-paced
- Plot- or character-driven? A mix
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? It's complicated
3.5
kellovelie's review against another edition
3.0
Angelology was a good read, but I have some objections about the pacing of the ending. It felt very abrupt compared to the lengthy storytelling and development of the first 85% of the book.
bebbiie's review against another edition
5.0
I had this book a few years ago and it was utterly and completely amazing but I was stupid and lent it to someone and never got it back:(
Update!
I'm so lucky I found not only this book but the second book in the series in a charity shop!! I cannot resist reading this again so I can read the second book! So excited!!
Update!
I'm so lucky I found not only this book but the second book in the series in a charity shop!! I cannot resist reading this again so I can read the second book! So excited!!
826conner's review against another edition
1.0
Could not finish
Read about 50 pages
Too many details without getting to the point
Great premise but not well developed
Awful font
Read about 50 pages
Too many details without getting to the point
Great premise but not well developed
Awful font
hmonkeyreads's review
2.0
Super lame. Any book would have suffered coming on the heels of Cutting for Stone, like this one did, but honestly. the book stinks.
It starts with a good idea, but then gets absolutely, dreadfully, boring, and then sort of perks up a bit before finishing with a stupid, twist ending that annoys me because it means that there will be more bad books that I am probably going to waste time reading.
Save yourself and stay away!
My biggest problem: I never really understood why the angels were so evil.
It starts with a good idea, but then gets absolutely, dreadfully, boring, and then sort of perks up a bit before finishing with a stupid, twist ending that annoys me because it means that there will be more bad books that I am probably going to waste time reading.
Save yourself and stay away!
My biggest problem: I never really understood why the angels were so evil.
bucksandbooks's review against another edition
2.75
This was wildly slow. Holy shit. I will read the next one but that will probably be it.
lazylys's review
1.0
Angelology, delusione è il tuo secondo nome.
Già, devo dire di essere rimasta enormemente delusa da questo romanzo. Le premesse parevano interessanti: nel mondo che conosciamo si combatte da sempre una guerra tra i Nefilim (o Nephilim), i figli degli Angeli, da una parte e gli angelologi dall'altra. I primi vorrebbero la supremazia totale sugli uomini, i secondi vorrebbero cortesemente impedirglielo. Peccato che l'unica cosa interessante di questo libro rimanga proprio questo. La premessa.
La storia si divide in tre parti principali. L'inizio ci introduce Evangeline, la protagonista, suora cattolica del convento di St. Rose. Giovane, bella, intelligente, vive in convento da più di un decennio, da quando il padre ha deciso di rinchiuderla lì per la sua sicurezza. Ovviamente tutti i migliori piani hanno qualche falla ed è così che un giorno le strade di Evangline e di Verlaine, studioso assoldato da Percival Grigori - Nefilim di primo piano, ma questo Verlain non lo sa - si incontrano e portano a galla la relazione tra il convento, tra Gabrielle - la nonna di Evangeline - e suor Celestine, una delle anziane consorelle del St. Rose.
La seconda parte ci riporta indietro agli anni '40, dove riviviamo, grazie alle memorie di Celestine, gli avvenimenti di quegli anni che hanno coinvolto la suora, Gabrielle e lo stesso Percival.
L'ultima parte, infine, di nuovo ai nostri giorni e dove Evangeline e Verlaine, scoperti i misteri e gli orrori dell'angelologia, si danno insieme a Gabrielle a una fuga e a una ricerca disperata per ritrovare la chiave che potrà porre fine al conflitto.
Tutto chiaro e lineare, vero? Peccato che l'autrice riesca da questo piano semplice a creare un marasma assoluto. Sono tantissimi i punti che non stanno in piedi e i passaggi logici dove la logica è un optional non preventivato.
.Il primo grande punto interrogativo è Perché gli Angelologi si comportano così?
Mi spiego. Ci viene illustrato come i Nefilim siano creature che fondamentalmente reagiscono. Non sono capaci di approntare delle loro ricerche, si affidano alle ricerche degli Angelologi per carpire cosa possa essere utile a loro. Questo, per inciso, è il motivo per cui non hanno ancora sterminato tutta la categoria, hanno bisogno di qualcuno che pensa al posto loro. Perfetto.
Ora gli Angelologi nelle loro ricerche scoprono dell'esistenza di questo oggetto magico, una lira, dai poteri immensi che in mano ai Nefilim potrebbe causare danni irreparabili. Che fanno allora? Beh, ovvio: la vanno a cercare. In pratica forniscono ai Nefilim l'unico modo con cui potrebbero impossessarsene visto che da soli loro non ci penserebbero nemmeno a recuperare tale oggetto. Geniali. Notare che questo si ripete per ben due volte a distanza di 55 anni l'una dall'altra. Come dire, i Nefilim saranno il male assoluto, ma qui qualcuno non ha mai sentito il detto sull'errare è umano, perseverare è diabolico. E notare anche che della lira gli Angelologi non sanno che farsene, visto che le loro opzioni al riguardo sono:
1) Nasconderla di nuovo
2) Distruggerla (ma solo un Nefilim può farlo. D'oh)
Bisogna ammettere che per un libro che fa della ricerca di questa lira il suo punto focale un interrogativo così grande è piuttosto destabilizzante, ma proseguiamo.
.Gli Angeli (i veri angeli caduti intendo) sono radioattivi. Okay. Visto il loro luccicare, questo fa molto centrale nucleare di Springfield, ma okay. Se un uomo li tocca, brucia. Va benissimo. Gli angeli caduti, prima di essere rinchiusi, si sono biblicamente uniti con donne umane (generando così i Nefilim). Solo io ci vedo qualche difficoltà tecnica?
.Evangeline scopre parte della (sua) storia risolvendo un mini rompicampo. Sua nonna le ha inviato dei biglietti, ogni Natale da quando è in convento. Dietro ad ogni biglietto c'è un ritaglio di figura. A mo' di tessere di un puzzle, ricompendo la figura originaria alla fine dei 14 biglietti previsti, è possibile leggere il testo di una lettera che la nonna ha scritto alla nipote. Nel presente Evangeline ha ricevuto solo 12 tessere. Capisce il trucco, rimette insieme e...
1) Il testo che ne consegue è completamente comprensibile. Ora immaginate di avere un puzzle con 14 tessere. Ve ne mancano 2, poste a caso all'interno del puzzle, immaginate che su ogni tessera ci sono scritte quella ventina o più di righe e ditemi se potete leggere un testo completamente comprensibile così! Senza nemmeno accorgervi che manca qualcosa!
2) No, alla fine si accorge che manca qualcosa. Perché le informazione non sono complete. Non perché c'è qualche decina o più di frasi lasciate a metà. SIGH.
.Le ultime 50 pagine prevedono questa grande fuga, rincorsa, thriller and action movie. Dire che il tutto è gestito male è un eufemismo. Di nuovo non so nemmeno da dove cominciare per sottolineare l'illogicità di quanto narrato, ma proviamoci.
1) I numeri. I "buoni" sono 7 persone, non una in più. I "cattivi" sono più di un centinaio, un solo capo e 100 buoi che seguono gli ordini, ma pur sempre un centinaio. Prima cosa, siamo a Manahattan in pieno periodo natalizio e nessuno si accorge di alcunché. Poi, utilizzando solo una persona come esca e una come pedina sacrificabile, i "buoni" riescono a mettere in sacco i cattivoni di turno. Se non fosse per la decisione di Evangeline di consegnarsi per salvare sua nonna, i nostri potrebbero andarsene senza problemi. 5 - i rimasti - contro 100. 5 umani contro 100 guerrieri addestrati. Okay, capo.
2) In ogni action movie che si rispetti, c'è la fuga dall'auto. Ferma al semaforo o in corsa poco importa. Ovviamente Angelology non sfugge alla regola. Solo che stavolta a fuggire sono in due: un'arzilla vecchietta di 70 e passa anni e sua nipote. E riescono pure a portarsi dietro il tessssoro. Arsenio Lupin era un dilettante a confronto. E prima o poi qualcuno imparerà a inserire la sicura nelle portiere delle auto.
3) SONO TUO PADRE. No, non sono proprio queste le parole, ma a senso ci siamo. Ehi, era figo la prima volta in Star Wars. Ora provoca solo una risata sguaiata.
4) Vogliamo parlare del finale? No, meglio di no. Tanto finale non è. Giusto una (emo) porta sul sequel. Non finisce nulla dopo l'ultima pagina di Angelology. E dopo aver arrancato in questo mare di irrazionalità per 500 pagine sa di presa per i fondelli.
C'è chi ha paragonato Angelology a la Trussoni a Dan Brown. Chiunque l'abbia detto o non ha mai letto Brown o non ha mai letto la Trussoni. Magari nel secondo caso ha saltato le prime 400 pagine (Una. Noia. Mortale.) e vedendo un po' di thriller, action e pseudo teorie religiose ha tirato fuori il paragone più sballato possibile. La Trussoni non ha nulla di Brown e viceversa. Dove Brown usa una prosa secca, arida ed elementare (ma che ha il vantaggio di velocizzare in maniera esponenziale la narrazione), la Trussoni è logorroica e descrittiva all'inverosimile. Nelle prime 400 pagine i dialoghi si contano sulle dita di una mano. Diari, resoconti, pagine di diari, sermoni universitari la fanno da padrone. Il ritmo stagna in maniera dolorosa, l'info-dump abbonda a ogni pagina (perché due studentesse, le più brillanti della loro età, devono risorbirsi le lezioni dell'anno precedente? Perché? Io lettore forse ho bisogno di conoscere quelle cose, ma loro o sono stupide o le sanno già. Perché?! Perché si sorprendono di fronte a cose che dovrebbero già sapere? Perché? Forse sono stupide davvero, alla fine dei conti. Sigh), avanzare anche di poche pagine è una tortura. Rimane quella premessa che ti fa andare avanti, quella convinzione che l'idea di fondo poteva dare avvio a una gran bella storia che ti fa continuare nella speranza, infin disillusa, di trovare un qualcosa di salvabile nelle acque torbide del testo.
Ci sarebbe ancora molto da dire, sulla trama e sullo stile e sui personaggi, la cui bidemensionalità e irrealtà è al di là di ogni immaginazione. Credo di non essere mai stata più disinteressata del destino di una protagonista. Evangeline è un personaggio insulso. Verlain pure. Gabrielle e Celestine, per quanto non esattamente due personcine gradevoli, sono molto più interessanti, ed è un peccato che la loro avventura sia già finita. Non che importi, per quanto mi riguarda non c'è possibilità al mondo che vada avanti a leggere anche il resto di questa saga.
Già, devo dire di essere rimasta enormemente delusa da questo romanzo. Le premesse parevano interessanti: nel mondo che conosciamo si combatte da sempre una guerra tra i Nefilim (o Nephilim), i figli degli Angeli, da una parte e gli angelologi dall'altra. I primi vorrebbero la supremazia totale sugli uomini, i secondi vorrebbero cortesemente impedirglielo. Peccato che l'unica cosa interessante di questo libro rimanga proprio questo. La premessa.
La storia si divide in tre parti principali. L'inizio ci introduce Evangeline, la protagonista, suora cattolica del convento di St. Rose. Giovane, bella, intelligente, vive in convento da più di un decennio, da quando il padre ha deciso di rinchiuderla lì per la sua sicurezza. Ovviamente tutti i migliori piani hanno qualche falla ed è così che un giorno le strade di Evangline e di Verlaine, studioso assoldato da Percival Grigori - Nefilim di primo piano, ma questo Verlain non lo sa - si incontrano e portano a galla la relazione tra il convento, tra Gabrielle - la nonna di Evangeline - e suor Celestine, una delle anziane consorelle del St. Rose.
La seconda parte ci riporta indietro agli anni '40, dove riviviamo, grazie alle memorie di Celestine, gli avvenimenti di quegli anni che hanno coinvolto la suora, Gabrielle e lo stesso Percival.
L'ultima parte, infine, di nuovo ai nostri giorni e dove Evangeline e Verlaine, scoperti i misteri e gli orrori dell'angelologia, si danno insieme a Gabrielle a una fuga e a una ricerca disperata per ritrovare la chiave che potrà porre fine al conflitto.
Tutto chiaro e lineare, vero? Peccato che l'autrice riesca da questo piano semplice a creare un marasma assoluto. Sono tantissimi i punti che non stanno in piedi e i passaggi logici dove la logica è un optional non preventivato.
.Il primo grande punto interrogativo è Perché gli Angelologi si comportano così?
Mi spiego. Ci viene illustrato come i Nefilim siano creature che fondamentalmente reagiscono. Non sono capaci di approntare delle loro ricerche, si affidano alle ricerche degli Angelologi per carpire cosa possa essere utile a loro. Questo, per inciso, è il motivo per cui non hanno ancora sterminato tutta la categoria, hanno bisogno di qualcuno che pensa al posto loro. Perfetto.
Ora gli Angelologi nelle loro ricerche scoprono dell'esistenza di questo oggetto magico, una lira, dai poteri immensi che in mano ai Nefilim potrebbe causare danni irreparabili. Che fanno allora? Beh, ovvio: la vanno a cercare. In pratica forniscono ai Nefilim l'unico modo con cui potrebbero impossessarsene visto che da soli loro non ci penserebbero nemmeno a recuperare tale oggetto. Geniali. Notare che questo si ripete per ben due volte a distanza di 55 anni l'una dall'altra. Come dire, i Nefilim saranno il male assoluto, ma qui qualcuno non ha mai sentito il detto sull'errare è umano, perseverare è diabolico. E notare anche che della lira gli Angelologi non sanno che farsene, visto che le loro opzioni al riguardo sono:
1) Nasconderla di nuovo
2) Distruggerla (ma solo un Nefilim può farlo. D'oh)
Bisogna ammettere che per un libro che fa della ricerca di questa lira il suo punto focale un interrogativo così grande è piuttosto destabilizzante, ma proseguiamo.
.Gli Angeli (i veri angeli caduti intendo) sono radioattivi. Okay. Visto il loro luccicare, questo fa molto centrale nucleare di Springfield, ma okay. Se un uomo li tocca, brucia. Va benissimo. Gli angeli caduti, prima di essere rinchiusi, si sono biblicamente uniti con donne umane (generando così i Nefilim). Solo io ci vedo qualche difficoltà tecnica?
.Evangeline scopre parte della (sua) storia risolvendo un mini rompicampo. Sua nonna le ha inviato dei biglietti, ogni Natale da quando è in convento. Dietro ad ogni biglietto c'è un ritaglio di figura. A mo' di tessere di un puzzle, ricompendo la figura originaria alla fine dei 14 biglietti previsti, è possibile leggere il testo di una lettera che la nonna ha scritto alla nipote. Nel presente Evangeline ha ricevuto solo 12 tessere. Capisce il trucco, rimette insieme e...
1) Il testo che ne consegue è completamente comprensibile. Ora immaginate di avere un puzzle con 14 tessere. Ve ne mancano 2, poste a caso all'interno del puzzle, immaginate che su ogni tessera ci sono scritte quella ventina o più di righe e ditemi se potete leggere un testo completamente comprensibile così! Senza nemmeno accorgervi che manca qualcosa!
2) No, alla fine si accorge che manca qualcosa. Perché le informazione non sono complete. Non perché c'è qualche decina o più di frasi lasciate a metà. SIGH.
.Le ultime 50 pagine prevedono questa grande fuga, rincorsa, thriller and action movie. Dire che il tutto è gestito male è un eufemismo. Di nuovo non so nemmeno da dove cominciare per sottolineare l'illogicità di quanto narrato, ma proviamoci.
1) I numeri. I "buoni" sono 7 persone, non una in più. I "cattivi" sono più di un centinaio, un solo capo e 100 buoi che seguono gli ordini, ma pur sempre un centinaio. Prima cosa, siamo a Manahattan in pieno periodo natalizio e nessuno si accorge di alcunché. Poi, utilizzando solo una persona come esca e una come pedina sacrificabile, i "buoni" riescono a mettere in sacco i cattivoni di turno. Se non fosse per la decisione di Evangeline di consegnarsi per salvare sua nonna, i nostri potrebbero andarsene senza problemi. 5 - i rimasti - contro 100. 5 umani contro 100 guerrieri addestrati. Okay, capo.
2) In ogni action movie che si rispetti, c'è la fuga dall'auto. Ferma al semaforo o in corsa poco importa. Ovviamente Angelology non sfugge alla regola. Solo che stavolta a fuggire sono in due: un'arzilla vecchietta di 70 e passa anni e sua nipote. E riescono pure a portarsi dietro il tessssoro. Arsenio Lupin era un dilettante a confronto. E prima o poi qualcuno imparerà a inserire la sicura nelle portiere delle auto.
3) SONO TUO PADRE. No, non sono proprio queste le parole, ma a senso ci siamo. Ehi, era figo la prima volta in Star Wars. Ora provoca solo una risata sguaiata.
4) Vogliamo parlare del finale? No, meglio di no. Tanto finale non è. Giusto una (emo) porta sul sequel. Non finisce nulla dopo l'ultima pagina di Angelology. E dopo aver arrancato in questo mare di irrazionalità per 500 pagine sa di presa per i fondelli.
C'è chi ha paragonato Angelology a la Trussoni a Dan Brown. Chiunque l'abbia detto o non ha mai letto Brown o non ha mai letto la Trussoni. Magari nel secondo caso ha saltato le prime 400 pagine (Una. Noia. Mortale.) e vedendo un po' di thriller, action e pseudo teorie religiose ha tirato fuori il paragone più sballato possibile. La Trussoni non ha nulla di Brown e viceversa. Dove Brown usa una prosa secca, arida ed elementare (ma che ha il vantaggio di velocizzare in maniera esponenziale la narrazione), la Trussoni è logorroica e descrittiva all'inverosimile. Nelle prime 400 pagine i dialoghi si contano sulle dita di una mano. Diari, resoconti, pagine di diari, sermoni universitari la fanno da padrone. Il ritmo stagna in maniera dolorosa, l'info-dump abbonda a ogni pagina (perché due studentesse, le più brillanti della loro età, devono risorbirsi le lezioni dell'anno precedente? Perché? Io lettore forse ho bisogno di conoscere quelle cose, ma loro o sono stupide o le sanno già. Perché?! Perché si sorprendono di fronte a cose che dovrebbero già sapere? Perché? Forse sono stupide davvero, alla fine dei conti. Sigh), avanzare anche di poche pagine è una tortura. Rimane quella premessa che ti fa andare avanti, quella convinzione che l'idea di fondo poteva dare avvio a una gran bella storia che ti fa continuare nella speranza, infin disillusa, di trovare un qualcosa di salvabile nelle acque torbide del testo.
Ci sarebbe ancora molto da dire, sulla trama e sullo stile e sui personaggi, la cui bidemensionalità e irrealtà è al di là di ogni immaginazione. Credo di non essere mai stata più disinteressata del destino di una protagonista. Evangeline è un personaggio insulso. Verlain pure. Gabrielle e Celestine, per quanto non esattamente due personcine gradevoli, sono molto più interessanti, ed è un peccato che la loro avventura sia già finita. Non che importi, per quanto mi riguarda non c'è possibilità al mondo che vada avanti a leggere anche il resto di questa saga.
faerlyrainny's review against another edition
informative
mysterious
slow-paced
- Plot- or character-driven? N/A
- Strong character development? It's complicated
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? No
2.5
bellatap's review against another edition
dark
mysterious
tense
slow-paced
- Plot- or character-driven? Plot
1.0
The most disappointing thing about this book is it was a terrible one book. It could have been a decent two books. The plot made no sense. It was horribly written. All in all I was seriously disappointed.
ivinklerkomaric's review against another edition
2.0
Ovo je jedna od onih knjiga koju su hvalili i čitatelji i kritičari i svi redom je reklamirali tako da sam mislila da će biti odlična. Međutim, uopće ne kužim čemu tolika pompa. Meni je knjiga bila strašno spora, umorili su me nekakvi detaljni opisi, a radnja mi je bila prilično nezanimljiva.