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A riveder le stelle by Aldo Cazzullo

nikolaiilantsov's review

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informative reflective medium-paced

4.0

slammy90's review

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4.0

Mi ha accompagnato durante la mia discesa all'Inferno e sebbene si legga tranquillamente da solo (Cazzullo è molto bravo a riprendere i vari canti e a spiegarli), sicuramente vale la pena affrontarlo con la consapevolezza piena data dalla lettura imprescindibile e meravigliosa di Dante stesso (e visto che ci siamo, io consiglio l'edizione curata da Franco Nembrini che è meravigliosa ♥)

Una visione ampia e commovente di Dante e della sua opera nel contesto dell'Italia che ancora non esisteva ma che, come appunto dice Cazzullo, nasce con lui:

L'Italia ha questo di straordinario, rispetto alle altre nazioni. Non è nata dalla politica o dalla guerra. Non da un matrimonio dinastico, non da un trattato diplomatico. E' nata dalla cultura e dalla bellezza. Dai libri e dagli affreschi. E' nata da Dante e dai grandi scrittori venuti dopo di lui: Petrarca, che da piccolo ebbe la fortuna di incontrarlo; Boccaccio, che per primo definì la Commedia "Divina" e la lesse in pubblico. E' nata da Giotto, che Dante cita nel Purgatorio, e che forse incontrò mentre affrescava nella Cappella degli Scrovegni il Giudizio universale, con i sommersi e i salvati. E l'Italia è nata dagli altri artisti che da Dante furono ispirati nel ritrarre il Bene e il Male, il Paradiso e l'Inferno, la grandezza dell'uomo e l'abisso della sua perversione.
Dante non è solo il padre della lingua italiana [...]. Dante è anche il padre dell'Italia. Un nome che ripete quasi ossessivamente, fin dal primo canto del suo poema. [...] Per Dante, l'Italia è un sogno. Un paradigma di cultura e bellezza. Ma non è un'entità astratta; è carne, è sangue, è terra. L'Italia è una montagna scoscesa, una collina dolce, un mare agitato, dalla Provenza al golfo del Quarnaro. E' il bel Paese, definizione inventata da lui.
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