Reviews

The Bethrothed: (i Promessi Sposi) by Alessandro Manzoni

mysteriesandhistories's review against another edition

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adventurous informative slow-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? No

4.0

A long listen, but - once you get into it - an entertaining tale. The chapter on the plague of the early 17th century reveals remarkably similar behaviours to those we witnessed during the Covid pandemic, proving once again that there really is nothing new under the sun. 

big_dreamer's review against another edition

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5.0

Cosa si può dire di un classicone (passatemi il termine) della letteratura italiana, anzi, mondiale? È semplicemente meraviglioso (per quanto molti studenti non saranno d'accordo con me).
Io ho avuto la fortuna di avere una professoressa che me lo ha fatto amare da studentessa e l'ho amato ancora di più durante questa rilettura da adulta. Le sue bellissime descrizioni, le sue avventure, i suoi personaggi, tutto concorre a renderlo un piccolo, grande capolavoro

madfil's review against another edition

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2.0

(11 February, 2015)

Wonderfully written (or at least translated) but it failed to draw me in. The tone and feel of it made me think of Radcliffe’s ‘[b:The Italian|822161|The Italian|Ann Radcliffe|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1387709893l/822161._SY75_.jpg|3050507]’ with a good story (although overused) and interesting characters (sadly mismanaged). The drama felt manufactured, the intrigue was adequate (no more, no less) and the change-of-heart ‘twist’ from a very naughty bad man was a bit too ‘deus ex machina’ for my taste.

Unfortunately the best part of this was the backdrop, the 30 Years War and the ensuing famine in Italy – and I love any mention of Mazarin or Richelieu.

I had high hopes for this one and really tried to like it more, the first half delivered on those hopes but the second part was too contrived, too unnatural to be pleasant.

tizianabooks's review against another edition

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5.0

Io lo so che tu hai una memoria scolastica di questo libro, e lo so perché l’avevo anche io.
Le parafrasi sul niente, i riassunti, le interrogazioni alle otto di mattina, quella compagna di scuola che pensava che il ramo del lago di Como fosse un ramo di un albero...
Però io sono qui per dirti che il problema non è il libro, non è mai stato il libro. Il problema era la scuola, perché i Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, è un bel romanzo storico che vale assolutamente la pena di leggere.

Non annoierò nessuno con la storia, la conosciamo tutti – e non capisco perché non sia più popolare in quest’epoca di ship e storie romantichelle ma travagliate – parliamo di alcuni luoghi comuni che si sono cementificati nelle nostre teste.

La scrittura di Manzoni. Non so voi ma me la ricordavo di una pesantezza atroce e non lo è stata. E vi giuro che leggevo classici anche all’epoca, quindi sì, io sono sicuramente maturata, ma insomma.
Certo, ogni tanto Manzoni parte per la tangente e la storia strettamente legata a Renzo e Lucia viene messa momentaneamente in un angolo per darci un più ampio quadro della situazione delle varie zone nominate all’epoca dei fatti, e non vi nascondo che di tanto in tanto venga voglia di dire “Ok, Alessandro, bello tutto, ma stringi” – ma sfido a dire che questa pratica non fosse comune negli scrittori dell’ottocento.
Quindi perché leggiamo Dumas e non Manzoni?
Perché, come dicevamo prima, ci è stato imposto e – cosa imperdonabile – ci è stato imposto in maniera pedestre, spezzettata in maniera tale da non farci davvero cogliere la bellezza della narrazione, lo sviluppo di alcuni personaggi, la maniera magistrale con cui Manzoni ha incastrato la finzione nella realtà...e i commentini di Manzoni ogni due per tre, dove è proprio evidente che certe cose della sua epoca non gli andassero giù, e me lo immagino a scrivere a lume di candela finendo la frase con un “beccatevi questo”.

I personaggi Ricordo un odio vario e variegato verso Lucia che, in alcuni punti, ha la lacrima un po’ facile. E avrei voluto vedere noi altri nella sua situazione. Renzo, Lucia e Agnese sono dei poveri cristiani di un paesino sperduto, poco istruiti, presi di mira da un signorotto locale che ha più forza e conoscenze di loro, e a qualunque porta bussino questa viene loro sbattuta in faccia.
Lucia si vota alla Madonna, si rivolge a Dio, ma quali altre armi avrebbe dovuto avere una ragazzina del 600 che viene sballottata in giro, rapita, rilasciata, portata lontano da casa?
Renzo all’inizio del libro è fumantino e un po’ stupido, ma anche lui – anzi soprattutto lui – deve crescere perché anche lui, nella sua normale vita di filatore, mai avrebbe pensato di trovarsi nella situazione narrata in questo libro.
Mettiamoci poi che, oltre i fatti opera diretta o indiretta di don Rodrigo, i nostri protagonisti incappano anche in situazioni difficili e pericolose come i tumulti del pane o un’epidemia di peste.

La cristianità e i promessi sposi. Non so voi, ma io ho avuto una professoressa che mi ha marchiato a fuoco la frase “la provvidenza è il vero protagonista dei promessi sposi”, e sì, sicuramente ci sono in questo libro delle tematiche che si prestano molto bene alla visione cristiana cattolica, ma che tutto sommato possono parlare benissimo anche ad un’atea come me.
Ad esempio abbiamo il tema del perdono che è visto di solito in un’ottica molto cristiana cattolica, ma può essere visto anche in un’ottica semplicemente umana.
Soprattutto in una scena verso la fine, è il perdono che libera il perdonato e il perdonante, il primo dalla colpa e il secondo dal peso dell’astio e del risentimento.
Certo c’è un frate che nel frattempo parla di Dio e di cos’altro dovrebbe parlare un frate – ma chi perdona non è particolarmente religioso, non è del clero.
E non permette alle brutture subite di imbruttirlo.
La speranza, il perdono, il ricercare la forza di andare avanti nelle situazioni avverse, sono temi molto umani che trascendono la religione o anche il tempo e le epoche

Poi c’è tutta una carrellata di temi, di satira, critica sociale ancora molto attuale, momenti di umanità altissima.
È bello.
È bello.
Leggetelo.


mikebond's review against another edition

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adventurous inspiring slow-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? It's complicated

5.0

A oltre venticinque anni di distanza dalla lettura fatta al liceo, finalmente sono rius ito ad affrontare I promessi sposi in età adulta.
È stato bello ritrovare Renzo e Lucia, il pavido Don Abbondio e la schietta Perpetua, il prepotente Don Rodrigo, la lussuriosa Monaca di Monza, il misterioso Innominato e tutti gli altri, come vecchi amici non visti per tanti anni.
I promessi sposi sono il primo romanzo italiano moderno e rimangono un classico intramontabile, in alcune parti, tuttora attuale, da leggere, però con un po' di maturità in più rispetto ai programmi scolastici italiani.

mikebond's review against another edition

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adventurous inspiring slow-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? It's complicated

4.5

La storia di Renzo e Lucia letta da Paolo Poli, famoso attore teatrale del Novecento, che rende benissimo le voci dei vari personaggi, e fa risultare gradevoli anche le narrazioni storiche, pur commettendo sporadici errori di lettura.
L'audiolibro ha accompagnato e aiutato la rilettura del capolavoro manzoniano a oltre venticinque anni di distanza dalla lettura fatta al liceo. I promessi sposi si confermano un classico intramontabile e, in alcune parti, molto attuale.

tomleetang's review against another edition

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3.0

A leisurely paced piece of historical fiction with a clear central narrative that makes enjoyable little segues into portraits of the people of the time, from cardinals to 'bravi' (mercenary brigands). And what a wonderfully comedic creation is the cowardly, dithering priest Don Abbondio!

Some of the social diatribes reminded me of Tolstoy - the parts of Tolstoy I like the least, when he goes off on a lecture about societal ills that isn't really woven into the narrative. The Betrothed does have some interesting things to say, though, about the effect of the Thirty Years War on northern Italy, particular the civil mismanagement and corruption that led to starvation, poverty and abuse, and the ensuing horrors of the plague that arrived like the wrath of God to cleanse the land.

skikaren's review against another edition

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2.0

This isn't inherently bad, but.
I had to read this for school and I hated every part of it; maybe it's just the fact that I had to write an essay about this, maybe it's just boring, maybe it's because it was written hundreds of years ago.
I blame Manzoni for all of this.

marypboa's review against another edition

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4.0

A story of two young lovers and their trials to be united set in Lombardy during the Spanish rule of 1620s. Lots of historical detail (perhaps overlong) of the era’s disasters - famine & plague but a great plot, just lacks the wit of Dickens.

devinb333's review against another edition

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adventurous emotional funny hopeful informative inspiring lighthearted reflective sad tense slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.25