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In the Mountains: Novel word classic by Elizabeth Von Arnim

m1r's review against another edition

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2.0

Provo sentimenti contrastanti rispetto questa lettura, ci sono elementi che mi sono piaciuti all'interno del libro, ma la storia in sé mi ha annoiata tantissimo. Inoltre essendo scritto in forma diaristica non puoi non leggere il punto di vista della protagonista, la quale io ho trovato essere fastidiosissima e boriosa.
Ciò che mi è piaciuto è riguarda in particolare l'atmosfera e alcuni sentimenti della protagonista, la quale dopo il primo conflitto bellico ha perso molti degli affetti e si ritrova dentro questa casa delle vacanze in Svizzera, la quale prima era stata spesso abitata anche da suoi amic*. Per questo motivo è molto addolorata e anche afflitta dall'idea di entrare in stanze che una volta erano piene, adesso vuote, questo elemento mi è piaciuto perché per certi versi il suo dolore e affaticamento l'ho avvicinato a quello che io, come altre persone, hanno provato nella reclusione forzata da quarantena, poiché fa spesso presente che la solitudine e la reclusione sono ciò che l'hanno distrutta di più.
Quando entrano in scena le altre due personagge ho trovato che l'interesse della protagonista nello svelare il mistero di queste due nuove ospiti della sua casa avvicinasse il libro alle opere di Shirley Jackson, dando quel pepe che ti fa un po' prudere le dita facendoti desiderare di andare avanti e capirci qualcosa, ovviamente quello che poi ho scoperto è stato ai fini narrativi molto deludente.
Inoltre il libro è intriso di moralismi e considerazioni antiquate sulla femminilità, tipiche dell'epoca, ma che mi hanno annoiata.
2.5
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