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La scoperta del mondo by Luciana Castellina

borislimpopo's review

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4.0

Castellina, Luciana (2011). La scoperta del mondo. Roma: nottetempo. 2011. ISBN: 9788874522781. Pagine 296. 1,99 €

Le offerte-lampo che Amazon fa quotidianamente ai possessori di Kindle sono una buona approssimazione della serendipità: come si fa a resistere a comprare un libro che ti interessa anche solo marginalmente, e che non acquisteresti a prezzo pieno, se te Amazon te lo offre – per un giorno solo, in modo che tu non abbia il tempo di riflettere bene – per 1,99 o 0,99 euro? Per mia fortuna, per quanto onnivoro e curioso, conosco abbastanza i miei limiti di tempo (anzi, so già che non mi basterebbero anni di vita e di pensione per leggere tutto quello che ho messo da parte per quando avrò più tempo) ed è piuttosto raro che le offerte mi tentino: o perché sono libri che sospetto brutti, o perché sono manuali di giardinaggio o di agopuntura, o perché sono libri gialli (che leggo molto raramente), o perché sono storie di cani o di gatti o di altri animali domestici, o perché sono traduzioni dall’inglese (e in questi caso preferisco leggere l’originale). Insomma, spesso la faccio franca.

In altre occasioni però – dal 1° maggio a oggi è successo 4 volte: non pochissime, dunque, anche se la spesa è grosso modo equivalente o inferiore a quella dell’acquisto di un solo volume a prezzo pieno – l’offerta è irresistibile. Come è stato il caso di questo diario giovanile e commentato di Luciana Castellina dal 25 luglio del 1943 alle elezioni del 1948 e all’attentato a Togliatti. L’ho letto d’un fiato e non mi sono pentito dell’acquisto.

Non conosco Luciana Castellina personalmente (massì, me l’avranno presentata e le avrò dato la mano, ma non posso dire di averla conosciuta veramente). Però sono stato a lungo militante (forse parola un po’ grossa, se non per alcuni periodi della mia vita) del manifesto prima e poi del PDUP (l’unica tessera di partito che abbia mai avuto) e poi di altre formazioni politiche della sinistra di cui Luciana Castellina era una dirigente. E ho letto il manifesto quotidiano dal giorno del suo primo numero (28 aprile 1971) a qualche tempo fa, quando è stata evidente la crisi che ha condotto fuori dal giornale tutti i vecchi, tra cui per una volta mi annovero volentieri anch’io.

Insomma, questo per dire che io Luciana Castellina la considero – oltre che un mito, come ho raccontato recensendo Siberiana – un po’ un’amica o conoscente di lunga data, una persona di cui so o credo di sapere molte cose, forse più cose di quelle che so di colleghi che incontro quotidianamente o quasi.

Il diario racconta cinque anni (tra il luglio del 1943 e il luglio del 1948) decisivi per l’Italia ma anche, e forse ancora di più, per la vita umana e politica di Luciana, che il 25 luglio del 1943 non aveva ancora compiuto 14 anni. Saggiamente, il libro non riproduce le pagine del diario, se non saltuariamente, ma lo commenta e lo arricchisce dei ricordi della Luciana ottuagenaria del presente.

I miei genitori hanno vissuto i medesimi anni, ma da una prospettiva completamente diversa: dal Nord, da un piccolo centro, da famiglie piccolo-borghesi e cattoliche. Non saprei dire se – da quello che mi hanno raccontato, certamente meno strutturato ma forse anche meno ricco della ricostruzione di Luciana Castellina – siano più da sottolineare i punti di contatto (la confusa consapevolezza che si stava assistendo e in parte realizzando un pezzo di storia) o quelli di differenza (che sono comprensibilmente moltissimi). Ma è un dubbio che non so più sciogliere, e che mi lasciano con il rimpianto di non avere chiesto ai miei genitori di raccontarmi di più di quegli anni.

Qui la presentazione del libro, con Luciana Castellina stessa, Alfredo Reichlin (che fu suo marito) e (ahimè) Nichi Vendola.

loppear's review against another edition

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3.0

The mind of a teenager at the end of WWII realizing her comfortable sheltered childhood was not typical or supportive of equality, pushing her further and further into student organizing, travel and service around the continent, and ultimately to the Italian Communist Party.
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