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fachrinaa's review against another edition
challenging
dark
mysterious
tense
medium-paced
- Plot- or character-driven? A mix
- Strong character development? It's complicated
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? It's complicated
- Flaws of characters a main focus? It's complicated
4.0
There's nothing like entering Aickman's strange universe.
matteott's review against another edition
Robert Aickman avrebbe aborrito l'etichetta di genere che comunemente viene riferita ai suoi racconti, quella di "horror"; non apprezzava gli alfieri del genere, tra i quali Lovecraft, e preferiva definire le sue storie (il cui corpus è, tra l'altro, poco consistente: non si arriva alle cinquanta) "strange".
Di stranezza, in questi racconti riediti dalla casa editrice Faber Faber nel 2014, ne troviamo in abbondanza, e la strada che Aickman sceglie per condurci ad essa è sempre inaspettata, soprattutto se confrontata con i metodi di scrittori horror oggi onnipresenti sul mercato editoriale, tra i quali, ovviamente, Stephen King.
È assente qualsiasi tentativo di sistematizzare in un sistema coerente e denso di richiami interni (che potremmo chiamare anche, con una consapevole esagerazione, "lore") gli avvenimenti di questi racconti; raramente i fenomeni a cui i protagonisti vanno incontro sono illustrati, spiegati, sviscerati a fondo nelle loro regole di funzionamento, per quanto crudeli ed assurde possano essere. Uno dei topoi fondamentali delle storie di Aickman è quello del viaggiatore, sia egli un viaggiatore vero e proprio, che spesso vaga per paesaggi indefiniti e dalla consistenza dubbia, preferibilmente a piedi e senza una vera meta decisa (come in "The trains"), o una persona che copre larghissime distanze interiori per via di altri mezzi (il sogno, come in "Never visit Venice", o un telefono dal funzionamento peculiare, come in "Your tiny hand is frozen"): il viaggiatore del racconto di Aickman finisce, inevitabilmente, per entrare in contatto con la dimensione dell'incerto, dell'inquietante, dell'incubo - l'ingresso dell'orrore nel mondo umano (o, forse, è il contrario: è l'umano che finisce per entrare, senza permesso, nel mondo senza logica lineare dell'orrore) avviene sempre tramite una piccola crepa sulla superficie della vita di chi sta viaggiando , fisicamente o con il pensiero.
Gli avvenimenti paranormali sui quali i racconti sono spesso imperniati sono indefiniti, eterei, spesso risolti in poco tempo e, come già accennato, senza un'illustrazione pedante ed inutile del loro funzionamento, che in alcuni casi persino il finale sceglie di evitare; a parte "Growing boys", l'unico racconto davvero debole nella raccolta, il lettore non può che sentirsi stimolato da una prosa che è sempre elegante e misurata, ma che pare nasconde al di sotto le regole di funzionamento di un mondo altro, capace di apparire ai nostri occhi come comprensibile attraverso i simboli, o presunti tali, che Aickman dissemina per le sue storie; alla fine dei giochi, tuttavia, gli indizi rimangono fumosi e lo schema d'insieme è impossibile da ricondurre ad un significato unitario.
L'ultimo racconto, "Into the woods", è senza dubbio il capolavoro assoluto del gruppo, ed un notevole esempio di bravura; varrebbe da solo il prezzo del biglietto, se non fosse che il livello si mantiene altissimo per gran parte del libro.
Di stranezza, in questi racconti riediti dalla casa editrice Faber Faber nel 2014, ne troviamo in abbondanza, e la strada che Aickman sceglie per condurci ad essa è sempre inaspettata, soprattutto se confrontata con i metodi di scrittori horror oggi onnipresenti sul mercato editoriale, tra i quali, ovviamente, Stephen King.
È assente qualsiasi tentativo di sistematizzare in un sistema coerente e denso di richiami interni (che potremmo chiamare anche, con una consapevole esagerazione, "lore") gli avvenimenti di questi racconti; raramente i fenomeni a cui i protagonisti vanno incontro sono illustrati, spiegati, sviscerati a fondo nelle loro regole di funzionamento, per quanto crudeli ed assurde possano essere. Uno dei topoi fondamentali delle storie di Aickman è quello del viaggiatore, sia egli un viaggiatore vero e proprio, che spesso vaga per paesaggi indefiniti e dalla consistenza dubbia, preferibilmente a piedi e senza una vera meta decisa (come in "The trains"), o una persona che copre larghissime distanze interiori per via di altri mezzi (il sogno, come in "Never visit Venice", o un telefono dal funzionamento peculiare, come in "Your tiny hand is frozen"): il viaggiatore del racconto di Aickman finisce, inevitabilmente, per entrare in contatto con la dimensione dell'incerto, dell'inquietante, dell'incubo - l'ingresso dell'orrore nel mondo umano (o, forse, è il contrario: è l'umano che finisce per entrare, senza permesso, nel mondo senza logica lineare dell'orrore) avviene sempre tramite una piccola crepa sulla superficie della vita di chi sta viaggiando , fisicamente o con il pensiero.
Gli avvenimenti paranormali sui quali i racconti sono spesso imperniati sono indefiniti, eterei, spesso risolti in poco tempo e, come già accennato, senza un'illustrazione pedante ed inutile del loro funzionamento, che in alcuni casi persino il finale sceglie di evitare; a parte "Growing boys", l'unico racconto davvero debole nella raccolta, il lettore non può che sentirsi stimolato da una prosa che è sempre elegante e misurata, ma che pare nasconde al di sotto le regole di funzionamento di un mondo altro, capace di apparire ai nostri occhi come comprensibile attraverso i simboli, o presunti tali, che Aickman dissemina per le sue storie; alla fine dei giochi, tuttavia, gli indizi rimangono fumosi e lo schema d'insieme è impossibile da ricondurre ad un significato unitario.
L'ultimo racconto, "Into the woods", è senza dubbio il capolavoro assoluto del gruppo, ed un notevole esempio di bravura; varrebbe da solo il prezzo del biglietto, se non fosse che il livello si mantiene altissimo per gran parte del libro.
nikolai_k's review against another edition
3.0
Mostly longer (or at least longer seeming), less interesting, and less successful stories than those in Cold Hand in Mine.
3,5 stars
3,5 stars
jarichan's review against another edition
dark
mysterious
tense
slow-paced
- Plot- or character-driven? Plot
- Strong character development? N/A
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? It's complicated
3.5
roulleau's review against another edition
adventurous
dark
mysterious
tense
medium-paced
- Plot- or character-driven? A mix
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? It's complicated
- Flaws of characters a main focus? It's complicated
5.0
lakserk's review against another edition
4.0
Another Faber Aickman collection, this one is comprised of stories covering a great length of his career (1 from We Are for the Dark, 2 from Powers of Darkness, 3 from Sub Rosa, 1 from Tales of Love and Death, and 1 from Intrusions: Strange Tales). As with the Unsettled Dust, the quality fluctuates; occasionally I found myself frustrated since some parts are lengthy (though by no means loquacious – almost each Aickman sentence is a delight on its own, but there are segments that do not enhance the whole). On to the stories:
The Wine-Dark Sea: An Engishman finds himself in a small Greek island, hosted by three strange women. Excellent start, marvelous mythological atmosphere, and the weird in just the right proportions. 5/5
The Trains: Two women hiking the english countryside find themselves in an isolated country house, near train tracks. The first part (up to the arrival to the house) could have been shorter but then the story picks up and becomes spectrally dark. 4/5
Your Tiny Hand is Frozen: A man finds himself craving for a mysterious woman’s phone calls. Amazing story, really eerie and full of technological anxiety, it could well be the book’s highlight. 5/5
Growing Boys: A woman is getting more and more distanced from her twin sons who have an unusual constitution. The core plot point is one of the weirdest I’ve read; it’s also written very efficiently and despite its length the story flows quite nicely. 4/5
The Fetch: A spectral woman haunting a family. This could well have been a great story but ended up being extremely self-distracted. Most of its content could have been omitted since they have only a very passing relation to the story itself. 2/5
Inner Room: A girl gets a strange dollhouse. A masterpiece, an excellent tale, almost fairy-tale-esque and really disturbing, it antagonizes with Your Tiny Hand is Frozen for the top place. 5/5
Never Visit Venice: A man dreams for years of going to Venice and finally decides to visit. A story of highs and lows, I think it would have been much better with a bit of trimming on its first part. Still very nice and a very macabre, almost apocalyptic ending. 3.5/5
Into the Wood: A woman visits a forest resort inhabited by people with insomnia. Once more, a great idea with a less than stellar execution. This is perhaps the one Aickman story that I’d really really love to have been a bit less subtle – I’d like to learn more about what happens in the woods (and less about how the woman feels). 3/5
The Wine-Dark Sea: An Engishman finds himself in a small Greek island, hosted by three strange women. Excellent start, marvelous mythological atmosphere, and the weird in just the right proportions. 5/5
The Trains: Two women hiking the english countryside find themselves in an isolated country house, near train tracks. The first part (up to the arrival to the house) could have been shorter but then the story picks up and becomes spectrally dark. 4/5
Your Tiny Hand is Frozen: A man finds himself craving for a mysterious woman’s phone calls. Amazing story, really eerie and full of technological anxiety, it could well be the book’s highlight. 5/5
Growing Boys: A woman is getting more and more distanced from her twin sons who have an unusual constitution. The core plot point is one of the weirdest I’ve read; it’s also written very efficiently and despite its length the story flows quite nicely. 4/5
The Fetch: A spectral woman haunting a family. This could well have been a great story but ended up being extremely self-distracted. Most of its content could have been omitted since they have only a very passing relation to the story itself. 2/5
Inner Room: A girl gets a strange dollhouse. A masterpiece, an excellent tale, almost fairy-tale-esque and really disturbing, it antagonizes with Your Tiny Hand is Frozen for the top place. 5/5
Never Visit Venice: A man dreams for years of going to Venice and finally decides to visit. A story of highs and lows, I think it would have been much better with a bit of trimming on its first part. Still very nice and a very macabre, almost apocalyptic ending. 3.5/5
Into the Wood: A woman visits a forest resort inhabited by people with insomnia. Once more, a great idea with a less than stellar execution. This is perhaps the one Aickman story that I’d really really love to have been a bit less subtle – I’d like to learn more about what happens in the woods (and less about how the woman feels). 3/5
joannaautumn's review against another edition
5.0
I'm starting to think that the Serbian horror edition from this particular book publisher is actually choosen well.
I am very picky with the horror genre, and I tend to feel indifferent with reading short stories;I was sure that this can't be the second short story horror book that I gave 5 stars in 2019- but alas, it was.
And the Serbian edition is beautiful.
The thing with these stories is that they don't have a definitive ending, it leaves more than one possibile ending and that actually makes them memorable. Nothing stays longer in the memory than the things we can't explain.
They are unsettling. And definitely not for everyone. I guess you have to pick it up and see if you like this writing style, 5/5.
--------------------------------------------------------------------
Brilliant! RTC.
I am very picky with the horror genre, and I tend to feel indifferent with reading short stories;I was sure that this can't be the second short story horror book that I gave 5 stars in 2019- but alas, it was.
And the Serbian edition is beautiful.
The thing with these stories is that they don't have a definitive ending, it leaves more than one possibile ending and that actually makes them memorable. Nothing stays longer in the memory than the things we can't explain.
They are unsettling. And definitely not for everyone. I guess you have to pick it up and see if you like this writing style, 5/5.
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Brilliant! RTC.
steller0707's review
3.0
Aickman was a master of horror stories - not blood, gore and vampire horror, but unsettling horror, like Poe. This is a collection of fairly lengthy suspenseful stories, most of which are quite lengthy. The beginnings of the stories are quite detailed; we get to know the characters very well. Sometimes the plot is outlined, sometimes it is not apparent and the characters drift into situations. Oftentimes the endings are ambiguous, or simply puzzling. I thought the title story, The Wine-Dark Sea, was the best, with the Inner Room a close second.
dllman05's review against another edition
challenging
dark
mysterious
tense
medium-paced
- Plot- or character-driven? A mix
- Strong character development? N/A
- Loveable characters? N/A
- Diverse cast of characters? N/A
- Flaws of characters a main focus? N/A
3.75