Reviews

Amanhã na batalha pensa em mim by Javier Marías, Margaret Jull Costa

julianpyre's review against another edition

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4.0

“Everything is traveling slowly towards its own dissolution in the midst of our vain accelerations and our fictitious delays and only the last time is the last time.”

Reading ‘Tomorrow in the Battle Think on Me’ felt like seeing how one strings a harp. All strings beautiful, yet some rather short, and some rather long.

“What a disgrace it is to me to remember your name, though I may not know your face tomorrow”

Some that immediately make sense, some more abstract.

“I have turned away my former self, I am not the thing I was nor the person I was, I neither know nor recognise myself. I did not seek it. I did not want it”

Some very lifelike, others more macabre.

“It’s unbearable that the people we know should suddenly be relegated to the past”

As the harp started to travel towards its own dissolution, the book started picking up its pace. Yet, only when the final pages were strung, did Marias play out his beautifully crafted instrument. A song composed by a genius, which prompts you to pick up the book and start anew. Tomorrow in the Battle Think on Me was nothing short — although it could definitely have been shorter — of brilliant.

dialhforhgai's review against another edition

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4.0

כמה מעט נותר ממני בבית הזה, כמה מעט נותר מכל דבר.

michelanellabolla's review against another edition

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4.0

Romanzo splendido, ma soprattutto che meraviglia il discorso da lui pronunciato per il Premio Rómulo Gallegos nel 1995, in questo testo inserito come epilogo dal titolo “Quello che succede e quello che non succede”.

bmazzoni's review against another edition

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dark mysterious medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? It's complicated

4.0

blackjessamine's review against another edition

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5.0

Trovo estremamente difficile provare a parlare di questo romanzo, che è romanzo, sì, ma anche tanto altro.
La trama, a pensarci bene, non è molto di più di quello che si può leggere sulla quarta di copertina: Vìctor è a cena a casa di Marta, un donna sposata che però conosce appena, la quale ha un malore e muore prima che i due possano concludere la serata a letto. Resta quindi un bimbo di due anni, che vedrà il suo mondo terminae con la scomparsa di sua madre; resta un marito in viaggio di lavoro a Londra; resta una sorella minore, che un giorno sarà però maggiore di Marta; resta un padre che si aggrappa all'etichetta e alla dignità per sopravvivere al dolore. Resta infine Vìctor, incantato - haunted - da avvenimenti e personaggi in cui si è imbattuto per caso, che si trova a dover condurre il lettore attraverso riflessioni importanti e avvenimenti stranianti.
Certo, se guardassimo alla trama solo come ad un susseguirsi di eventi, eliminando la voce di Vìctor, forse ci sembrerebbe di assistere a qualche cosa di assurdo, insensato, illogico e poco reale. Eppure la voce di Vìctor (o dello stesso Marìas? Del resto, quando il protagonista si trova ad inventarsi un nome davanti ad una prostituta - Victoria, femminile di Vìctor - sceglie di farsi chiamare Javier) c'è, e non si può fare a meno di ascoltarla. E, ascoltandola, ci si rende conto che l'insensato ha ragion d'essere, che ciò che sembra assurdo è invece giustificato.
È un romanzo che parla di quel che resta: quel che resta quando qualcuno muore, quello che resta quando finzione e realtà e illusione iniziano a vacillare, a sovrapporsi e allontanarsi, a sfumare i confini e l'uomo si trova a fare i conti con quello che era e a quello che ora è. Non ci sono certezze, in questo romanzo, c'è solo tanto vuoto e un senso quasi di capogiro, che accompagna il lettore dall'inizio alla fine. Un fatto può essere terribile e ridicolo, e mille volte diverso, perché dipende dal relatore che lo espone, e a volte lo stesso fatto è diverso anche quando il relatore rimane sempre lo stesso, perché sono diversi gli ascoltatori: è quasi un ritornello che accompagna buona parte del romanzo, e il punto dell'intera opera sta forse proprio qui. Una donna, una madre, una figlia, una sorella, una moglie, un'amante muore: cosa resta, cosa cambia? È un romanzo che parla di identità e di coscienza, e di conoscenza, e di quanto e come l'essere a conoscenza di qualcosa possa cambiare la coscienza che abbiamo del mondo e di come il mondo della nostra coscienza delimiti la nostra identità. A questo proposito è emblematico il discorso finale di Deàn, il marito di Marta, che si trova ad essere terribilmente sovrapponibile a Vìctor: la conoscenza avrebbe potuto cambiare radicalmente il tono di determinati avvenimenti, la sua identità e quella delle persone che a lui si rapportano.
Un elemento fondamentale di questo romanzo, poi, è il ritmo: rythmos, un battito costante, il movimento di un'onda, gli stessi elementi che ciclicamente tornano, sempre gli stessi ma sempe diversi, perché le circostanze sono diverse, lo sguardo che li accoglie è cambiato, la luce non è più la stessa. Leggendo, mi veniva da pensare che fosse un romanzo circolare, ma a lettura ultimata mi sembra che la figura che meglio lo rappresenti sia piuttosto quella di una spirale: gli stessi elementi tornano, si sovrappongono e si modificano, costruiscono l'uno sull'altro, sembrano tornare ognuno al loro posto, ma quel posto ormai non c'è più, tutto nel frattempo è cambiato quel tanto che basta a renderlo riconoscibile ma essenzialmente diverso.
Mi è piaciuto veramente tanto, dopo un inizio faticoso (o meglio, denso, che non mi ha permesso di avanzare spedita nella lettura, ma non di non apprezzare la qualità della prosa e dei contenuti) l'ultima parte mi ha completamente rapita, ho letto le ultime ottanta sconvolgenti (e rivelatrici) pagine senza riuscire a staccarmene, saltando anche il pranzo (e vi assicuro che di solito il mio stomaco ha sempre l'ultima parola). L'amarezza, e al tempo stesso la consapevolezza che "è così che funziona davvero la vita" lasciate dalle pagine finali mi hanno completamente spiazzata e lasciata senza fiato, ma al contempo sono state la perfetta chiusura di un romanzo veramente straordinario.
Interessantissimo anche l'epilogo che ho trovato nella mia edizione, che riporta le parole dello stesso Marìas pronunciate in occasione della vittoria del premio Ròmulo Gallegos, veramente illuminanti e acute.

alatarie's review against another edition

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2.0

Difícil. No me gustó mucho.
(Leído durante clases de literatura español.)

losthighway's review against another edition

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dark reflective slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.75

estrela_starpower's review against another edition

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challenging dark emotional reflective tense slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? It's complicated

3.0

“Seltsam, wie das Denken sich ins Unwahrscheinliche versteigt, wie es sich dies kurzzeitig gestattet, wie es phantasiert oder sich abergläubisch gebärdet, um eine Weile auszuruhen und Erleichterung zu finden, wie es imstande ist, Tatsachen zu leugnen und die Zeit zurückzudrehen, und sei es nur für einen Augenblick. Wie es dem Traum ähnelt.”

Die Frau für eine Nacht stirbt in seinen Armen, der Mann verarbeitet die Situation. Ein typischer Marías mit den auf schöne Art umständlichen Gedankenschleifen.

coris's review against another edition

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dark reflective slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No

3.5

5 stars for the meditations on death and human impermanence.
3 stars for paragraph-long sentences, that sometimes land and sometimes just spin out too far.
1 star for male MCs' misogyny and weirdness.

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believeinyou's review against another edition

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challenging dark emotional reflective sad slow-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

5.0