A review by ilariam
La felicità del cactus by Chiara Mancini, Sarah Haywood

4.0

“Io mi definisco una donna autonoma e piena di risorse. Ciò che mi manca in termini di relazioni personali e familiari è più che compensato dalla mia ricca vita interiore, infinitamente più stabile e sicura”.

Tutto nella vita di Susan Green è perfettamente pianificato, sul lavoro e nella vita privata. È la diligenza fatta persona, e il suo operato è inattaccabile; ha una relazione che dura ormai da più di 10 anni, anche se forse il termine "relazione" non è dei più appropriati: lei e Richard si vedono ogni settimana quando lui è a Londra, godendo della reciproca compagnia, tra cene, mostre e altre attività culturali.
Anche la persona più organizzata, però, non è immune dagli imprevisti, si tratti della morte improvvisa di un genitore, di un'eredità contesa o di una gravidanza non programmata...

Diversi i punti di contatto tra The Cactus e Eleanor Oliphant Is Completely Fine: pubblicati tra il 2017 e il 2018, hanno entrambi una protagonista piuttosto particolare, dal carattere non facile e dalle non certo spiccate social skills. In La felicità del cactus ci sono un po' meno eccentricità, e il tono è tendenzialmente meno leggero di Eleanor Oliphant sta benissimo: Susan Green è sotto diversi punti di vista più solida e meno estraniata dalla realtà rispetto a Eleanor, ma sicuramente ha la stessa tendenza a guardare a guardare il mondo con la fredda lucidità della razionalità. La sua vita è una lista continua, un elenco di pro e contro, eppure non si lascia scalfire più di tanto dalla notizia di aspettare un bambino a 45 anni, ed è pronta a crescerlo da sola; se fosse per lei, neanche informerebbe il padre, per non rischiare di passare per una donna bisognosa e in cerca di aiuto (ha un'idea tutta sua su cosa significhi essere una femminista...).
Paradossalmente, ora che sta per diventare madre, si trova anche a dovere rivedere tutta la propria vista in veste di figlia: perché sua madre l'ha così sfavorita nel testamento, premiando invece quel buono a nulla di suo fratello? È stata forse raggirata? Susan non è il tipo che si perde d'animo, anzi è estremamente combattiva, e maggiori gli ostali, maggiore è lo sprone ad andare avanti. Pian piano, però, dovrà cominciare a smussare gli angoli, ad essere meno diffidente, e, un po' come accaduto a Eleanor, sarà l'essere più aperta nei confronti degli altri a permetterle di dare importanza a tanti aspetti della propria vita troppo a lungo trascurati...

All’improvviso il mondo mi sembra più grande e pieno di suoni e colori, molto più di quanto lo fosse appena pochi giorni fa. Ancora non sono certa di aver capito chi sono io in relazione a questo nuovo mondo, ma va bene così.
Seguiamo Susan dal terzo mese di gravidanza al parto, e le modifiche a cui va incontro il suo corpo possono essere viste come una metafora dei cambiamenti che sta subendo interiormente; la stessa nascita di sua figlia, in fondo, corrisponde ad una sua rinascita personale.

Un romanzo consigliato soprattutto alle donne prese dal proprio lavoro, sempre pronte a pianificare tutto, ma che non avevano messo in conto di diventare madri, e che non faticheranno a riconoscersi in Susan.