A review by miraphora
Il bacio immortale by Lara Adrian

5.0

Un colpo di fulmine può trascinarsi da un libro all'altro prima di essere consumato?
Un personaggio può lasciare il segno - più dei protagonisti, degli antagonisti e di tutti quelli che sono passati nelle pagine prima di lui? E' possibile che solo con la sua presenza e poche - pochissime - parole Hunter abbia centrato al cuore la mia personcina?
E' possibile. E' successo. Sospiro ancora al suo pensiero, talmente mi ha tramortita.
Hunter - benedetta la Adrian - è un concentrato perfetto di vampiro: oltre all'aspetto tipico dei vampiri della serie, ha dalla sua parte il fatto che è un Gen Uno. I tatuaggi che lo coprono dalla testa ai piedi danno un brivido, lo sguardo freddo e vuoto ti ghiaccia, le sue abilità di killer ti terrorizzano ma la sua solitudine ti strazia. Hunter è alfa, killer e bambino tutto assieme nello stesso contenitore. E' vecchio ed ingenuo, innocente e omicida, consumato e nuovo come un foglio bianco. Ha il fascino del vissuto, del sofferto, dello spietato ma allo stesso tempo è privo di esperienza - se non si conta la morte. In ogni apparizione Hunter scopre una parte di sé, matura e diventa più umano. Il primo passo viene fatto con Mira, la bambina veggente, che lo riconosce per quello che è dentro e non per l'apparenza. Nel momento in cui Hunter si rende conto di avere una chance di vivere libero si scatena in lui una presa di coscienza fortissima: con la determinazione di un Gen Uno rigoroso e controllato comincia a percorrere la strada verso la formazione di una sua identità. Abbandona Dragos, si ribella al suo status di macchina mortale e abbraccia la causa dell'Ordine e, quindi, del bene. Il suo cambio di rotta è netto e altrettanto netta è la differenza nelle sue azioni. Se prima era un killer solitario, ora è un guerriero che combatte in gruppo e segue scrupolosamente le regole.
Nel giro di un paio di libri Hunter diventa un punto di riferimento e di forza nell'Ordine, un alleato importante che ad ogni scena si evolve fino a diventare un perfetto - quanto complesso - eroe vampiro. Nonostante la sua crescita interiore sia stata rappresentata brevemente, tramite poche scene, è stato sufficiente a prepararci psicologicamente nel vedere Hunter scoprire un nuovo aspetto della vita: l'amore.
Prima di arrivare a descrivere la tenerezza di Hunter, devo spendere due parole su Corinne. La cosa più importante, decisiva direi, non è il suo carattere e il suo aspetto ma la sua storia. Corinne ha vissuto nello stesso ambiente dell'Hunter killer, ha subito torture per mano di Dragos, ha annullato la sua esistenza e sé stessa per sopravvivere, proprio come Hunter. La loro intesa è un incontro di animi affini, è vedere sé stessi in un'altra persona e trarre forza dalla sua presenza. Corinne riesce a trovare le energie per tornare ad essere la ragazza di un tempo solo quando accetta al 100% la persona di Hunter. L'aspetto minaccioso, le abilità di killer, passano in secondo piano quando capisce che lui ce l'ha fatta, che ha superato la vecchia vita e che ha cominciato a viverne una migliore. A quel punto Corinne si lega ad Hunter e lo vede come punto di unione tra il passato e il presente e la sua ingenuità, il suo essere perennemente spiazzato la mettono a suo agio. Corinne è l'umanità del passato di Hunter: ciò che avrebbe dovuto provare e vivere nei primi anni della sua vita è rappresentato da lei, dalla ragazza felice e piena di vita. Dove lui è nero, lei è bianca. Dove lui è bianco, lei è nera. Si completano alla perfezione.
I momenti che i due passano assieme sono teneri, impacciati, quasi adolescenziali: per Hunter è la primissima esperienza con una donna. Non sa cosa dire, cosa fare, cosa pensare e non sa assolutamente come gestire le reazioni fisiche. Si vergogna di non poter controllare il suo corpo, ma l'eccitazione gli annebbia il cervello: si rende perfettamente conto di cosa succede e non sa come fermarsi. L'unico modo che ha per controllare la situazione è moderarsi: diluire le sue sensazioni in un torrente di gentilezza e di tenerezza che sommerge Corinne. Non c'è modo di prendersela con Hunter perché anche quando sbaglia lo fa con un candore, con onestà e con una genuina curiosità che non è possibile accusarlo di niente. Il primo bacio, le prime carezze...tutto ha un'intesità tale da marchiarti a fuoco le sensazioni che escono dalle pagine.
Hunter è magico. Lo sapevo, me lo sentivo, ma avere tra le mani la sua storia e innamorarmene non ha prezzo.
Per quanto riguarda il resto della trama devo dire che la complessità dell'intreccio è migliorata parecchio. Non solo la guerra contro Dragos raggiunge livelli inaspettati, ma viene introdotto come personaggio importante Sterling Chase. Viene da dire che è sempre stato presente nei libri precedenti, ma mai come in questo perché passa dall'essere uno tra tanti a uno che esce dal gruppo e che spicca nel bene e nel male. Bellissima la parte finale, ricca di colpi di scena, di nuovi pericoli e nuove ambientazioni. Sono molto curiosa di vedere cosa succederà nei prossimi libri e non vedo l'ora di scoprire se con questo grosso cambiamento finale la serie subirà una svolta radicale.