A review by bibliorobi_
Appartamento 401 by Shūichi Yoshida

4.0

A Tokyo, Ryosuke, Kotomi, Mirai e Naoki condividono, per ragioni quasi indipendenti dalla loro stessa volontà, l’appartamento 401. In ogni capitolo di questo breve romanzo, assumiamo il punto di vista di uno dei personaggi e riusciamo a vedere ciò che c’è oltre la facciata e soprattutto come ognuno di loro vede i suoi coinquilini. La vita prosegue, lenta e monotona, finché in casa non arriva Saturo, che tutti credono sia stato invitato da uno degli altri. Contemporaneamente, nel quartiere iniziano ad avvenire delle misteriose aggressioni.
Nonostante questo libro venga presentato come un noir o un thriller, credo che sia più appropriato definirlo un romanzo introspettivo/psicologico. L’intento non è tanto quello di scoprire il colpevole delle aggressioni – la cui identità, tra l’altro, è facile immaginare già a metà lettura – quanto addentrarsi nelle menti di questi cinque giovani, spenti in una Tokyo che dà loro poche prospettive di crescita.
Lo stile dell’autore è essenziale nella prosa e minuzioso nelle descrizioni, si tratta di un libro breve, di sole 250 pagine, che è facile divorare.
La fine della lettura ci lascia in preda alla confusione, ed è impossibile non chiedersi: conosciamo davvero le persone intorno a noi? Quanto siamo disposti ad accettare, per mantenere un quieto vivere?
Yoshida Shuici non ci dà delle risposte, lascia solo delle sensazioni, che restano addosso anche giorni dopo aver terminato la lettura. A me è bastato così.