A review by blackjessamine
Figlie di una nuova era by Carmen Korn

3.0

Cominciai a leggere questo libro a poche settimane dalla sua uscita in Italia, presa dalla frenesia diffusa, ma lo abbandonai prima di raggiungere pagina 100: forse perché avevo appena terminato di leggere il penultimo romanzo della saga dei Cazalet, ed ero ancora tutta presa da quelle vicende, da quello stile, da quelle descrizioni minuziose anche della più piccola cosa. Respiravo ancora quell'aria di familiarità, quel muovermi fra le pagine conoscendo i personaggi come vecchi amici, e ritrovarmi catapultata in uno spazio sconosciuto e decisamente più distaccato mi ha lasciata un po' perplessa.
I continui cambi di prospettiva mi irritavano: ci mancherebbe, adoro i romanzi corali, ma la Korn è capace di seguire un personaggio solo per un paio di paragrafi, cambiare strada, e poi tornare al personaggio solo a distanza di qualche mese. Forse è stupido, ma è una cosa che ho trovato davvero irritante.
Oltretutto, avevo la sensazione che tutto accadesse troppo in fretta, in maniera troppo superficiale: amori, relazioni, cambiamenti, tutto passa senza lasciare davvero il segno, senza avere motivazioni approfondite, senza sembrarmi reali. I personaggi non mi sono sembrati reali. Non sono riuscita a empatizzare con nessuno, non mi importava niente di sapere che cosa sarebbe successo a nessuno.
Capisco che, volendo coprire un arco temporale tanto ampio e raccontando le vite di tanti personaggi diversi (non ci sono solo le quattro donne protagoniste, qui), un po' di fretta fosse inevitabile, ma la cosa non mi ha convinta.
Dicevo, questo romanzo l'ho abbandonato presto, seguendo quello che ormai potrei definire il mio mantra: "la mia vita è troppo breve per perdere tempo continuando a leggere il romanzo sbagliato al momento sbagliato".
Poi è arrivato un giro su Storytel, e ho visto l'audiolibro, e mi sono detta... perché no?
E allora, qualcosa è scattato. Forse perché nell'ultimo mese ho fatto un lavoro molto brutto, che mi ha costretta a passare troppe, troppe ore in auto. O forse perché, ascoltando, ho quel pizzico di attenzione in meno che non mi fa storcere il naso davanti al più piccolo difetto stilistico. O forse perché, semplicemente, il momento era più adatto, ma sono arrivata in fondo con discreta soddisfazione. Ho trovato la chiave d'accesso ai personaggi, ho provato un po' di interesse per loro, e ho ascoltato con piacere le loro avventure.
Continuo a non trovarlo un romanzo straordinario, continuo a credere che abbia diversi difetti e che sia, tutto sommato, un romanzo rosa con giusto una infarinatura di ambientazione storica, ma mi è rimasta addosso abbastanza curiosità da leggere anche il secondo volume.
Le copertine Fazi, nel frattempo, restano una delle cose più belle che l'uomo abbia mai inventato.