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A review by teresa_federico
Fai bei sogni by Massimo Gramellini
5.0
“Che disgrazia.
Così giovane.
Povero bambino.
Brutto male.
Come se fosse esistito un male bello che ti faceva l'elemosina di lasciarti vivo.”
Massimo Gramellini è un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano, editorialista, ma prima di tutto è una persona. Un uomo. Spesso per noi è complicato da immaginare, d’altronde non è facile immaginare una persona di successo con problemi, dolori, insicurezze proprio come noi “comuni mortali”. Eppure, dovremmo fermarci a pensare che loro sono come noi. Persone perfettamente imperfette.
Gramellini con questo libro - ma anche con altri suoi libri - vuole fare lui un passo indietro per darci la possibilità di condividere le stesse emozioni, gli stessi dolori, senza barriere, senza nessun confine.
La storia è una storia personalissima, ma le sensazioni che descrive sono universali.
Alcuni momenti portano le lascrime agli occhi, ma non per ciò che c'è scritto, ma per quello che vi si legge.
È la storia di una perdita, una della più grandi che possa una persona vivere, ed è per questo che Gramellini dedica le sue parole a che nella vita ha uno spazio dentro dovuto ad una perdita.
Non serve dire molto, non serve una preparazione speciale per leggere questo libro, questa storia. Bisogna solo lasciarsi attraversare. Rifiutare la realtà ci porterebbe allo smarrimento.
Quello che leggiamo non fa meno male perché sono parole dette da un uomo, anzi, fanno più male perché sono parole che non ci aspetteremmo da un uomo (non in questa società, figuriamoci in una un po’ più in là con il tempo).
È una storia che ci insegna come una “bugia bianca” possa far più male di una “Bugia vera”. Non importa che la bugia sia detta ad un bambino per il suo bene, in situazioni come quelle di questa storia la verità è l’unica soluzione per lasciar curare la ferita. Cosicché, da grande si possa vedere una cicatrice che non fa più quel male atroce di quando è nata.
Massimo Gramellini è un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano, editorialista, ma prima di tutto è una persona. Un uomo. Spesso per noi è complicato da immaginare, d’altronde non è facile immaginare una persona di successo con problemi, dolori, insicurezze proprio come noi “comuni mortali”. Eppure, dovremmo fermarci a pensare che loro sono come noi. Persone perfettamente imperfette.
Gramellini con questo libro - ma anche con altri suoi libri - vuole fare lui un passo indietro per darci la possibilità di condividere le stesse emozioni, gli stessi dolori, senza barriere, senza nessun confine.
La storia è una storia personalissima, ma le sensazioni che descrive sono universali.
Alcuni momenti portano le lascrime agli occhi, ma non per ciò che c'è scritto, ma per quello che vi si legge.
È la storia di una perdita, una della più grandi che possa una persona vivere, ed è per questo che Gramellini dedica le sue parole a che nella vita ha uno spazio dentro dovuto ad una perdita.
Non serve dire molto, non serve una preparazione speciale per leggere questo libro, questa storia. Bisogna solo lasciarsi attraversare. Rifiutare la realtà ci porterebbe allo smarrimento.
Quello che leggiamo non fa meno male perché sono parole dette da un uomo, anzi, fanno più male perché sono parole che non ci aspetteremmo da un uomo (non in questa società, figuriamoci in una un po’ più in là con il tempo).
È una storia che ci insegna come una “bugia bianca” possa far più male di una “Bugia vera”. Non importa che la bugia sia detta ad un bambino per il suo bene, in situazioni come quelle di questa storia la verità è l’unica soluzione per lasciar curare la ferita. Cosicché, da grande si possa vedere una cicatrice che non fa più quel male atroce di quando è nata.