A review by anfribogart
Alla conquista di Lhasa by Peter Hopkirk

5.0

Nell'800 il Tibet era uno stato chiuso nel senso che non voleva avere rapporti con il resto del mondo per cui non aveva ambasciatori, non ne riceveva, non dialogava con gli altri stati e anche se formalmente era soggetto alla Cina imperiale di fatto era uno stato indipendente. Che idea romantica e assolutamente anacronistica, soprattutto se ci pensiamo oggi nell'epoca della globalizzazione. Il Tibet faceva rispettare questo principio sia sorvegliando i propri confini sia facendo affidamento alle barriere naturali che già di per sé lo isolavano in modo quasi inespugnabile. Terra di guerrieri e asceti, il Tibet era consapevole della propria fragilità e voleva a tutti costi preservare cultura e religione da qualunque contaminazione esterna.
Ma tra la fine dell'800 e l'inizio del '900 il Grande Gioco (la sfida tra Inghilterra e Russia per il predominio nel medio e lontano oriente) fece sì che questo isolamento dovesse essere rotto.
Il libro di Hopkirk ripercorre tutto questo periodo, dai primi eroici esploratori che si avventurarono in un territorio sconosciuto e inospitale, poi l'invasione inglese del 1904, per arrivare all'annessione nella Cina comunista del 1950.