A review by martsinwonderland
Una minima infelicità by Carmen Verde

4.0

Tutta la mia persona era perfettamente contenuta in quella di mia madre. Il mio piccolo corpo non era, in fondo, che una porzione del suo” 

Con una scrittura essenziale, lieve, frammentata e tuttavia intensa, l'io narrante ci porta nella breve storia di un amore insostenibile. 
Forse proprio perché è di una intensità impossibile da sostenere che Annetta non cresce. Forse perché è l'amore più irrimediabile, il più irredimibile. L'amore per una madre bella, fragile e infelice. Una madre distante e irraggiungibile. 

Attraverso le foto che Annetta - adulta ma con una statura da bambina - non può smettere di guardare, si snoda la nostalgia per una passione filiale che mai ha trovato compimento. Struggente come un desiderio destinato a sfidare le leggi della caducità, il rollio incessante del tempo. Nostalgia asciutta e senza scampo. 

Così Annetta guarderà la parabola esistenziale di sua madre, vegliandola con infaticabile devozione. In ogni piega di silenzio e di follia, in ogni tergiversare d'ombre. Trepidante e circospetta. 

"Sperai che la morte non l'amasse più di me"