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A review by laura_editor
Iniziò tutto con un bacio by Miranda Dickinson
2.0
Che delusione!
340 pagine fintissime e uno sviluppo davvero davvero debole mi hanno lasciato l'amaro in bocca.
Tutta la storia si sarebbe potuta risolvere in meno di 150 pagine se l'autrice non avesse deciso di allungare il brodo con la descrizione fin troppo dettagliata di quasi una decina di eventi, con le torte della zia che già alla terza volta avevano stancato e le innumerevoli prove del gruppo.
Il tentativo di inserire un po' di drama non è andato a buon fine, visto che non ha minimamente cambiato gli equilibri della storia. I personaggi, dai protagonisti ai secondari, sono un po' piatti, non c'è nessuno che emerge dal gruppo, a parte forse lo zio.
La ricerca del personaggio misterioso non è stata organizzata neanche troppo bene e la maggior parte degli eventi sono frutto di casualità. Praticamente la protagonista si è lasciata trasportare dalla corrente anziché prendere in mano la propria esistenza.
Mi sono ritrovata già prima della metà del romanzo a saltare pagine su pagine di inutili descrizioni perché non succedeva niente di rilevante per la trama, per poi arrivare a un finale che non mi ha lasciato nulla. Poteva essere un gran romanzo ma ne è venuta fuori una storiella insipida.
Infine, la traduzione sembra opera di uno studente del liceo alle prime armi: la Newton Compton non ha mai brillato per qualità delle trasposizioni in italiano, ma certi errori sono veramente grossolani.
340 pagine fintissime e uno sviluppo davvero davvero debole mi hanno lasciato l'amaro in bocca.
Tutta la storia si sarebbe potuta risolvere in meno di 150 pagine se l'autrice non avesse deciso di allungare il brodo con la descrizione fin troppo dettagliata di quasi una decina di eventi, con le torte della zia che già alla terza volta avevano stancato e le innumerevoli prove del gruppo.
Il tentativo di inserire un po' di drama non è andato a buon fine, visto che non ha minimamente cambiato gli equilibri della storia. I personaggi, dai protagonisti ai secondari, sono un po' piatti, non c'è nessuno che emerge dal gruppo, a parte forse lo zio.
La ricerca del personaggio misterioso non è stata organizzata neanche troppo bene e la maggior parte degli eventi sono frutto di casualità. Praticamente la protagonista si è lasciata trasportare dalla corrente anziché prendere in mano la propria esistenza.
Mi sono ritrovata già prima della metà del romanzo a saltare pagine su pagine di inutili descrizioni perché non succedeva niente di rilevante per la trama, per poi arrivare a un finale che non mi ha lasciato nulla. Poteva essere un gran romanzo ma ne è venuta fuori una storiella insipida.
Infine, la traduzione sembra opera di uno studente del liceo alle prime armi: la Newton Compton non ha mai brillato per qualità delle trasposizioni in italiano, ma certi errori sono veramente grossolani.