A review by big_dreamer
Una stanza piena di gente by Daniel Keyes

4.0

Questo libro è la dimostrazione di come non esista una risposta univoca alla domanda "E adesso che ne facciamo di questo criminale?"
In questo caso, più che mai, dipende dalla persona che si ha davanti. Billy Milligan, è vero, era uno stupratore, un rapinatore, un criminale. Ma era anche molto altro e non perché una sola azione non può definire chi siamo, ma perché dentro di lui convivevano 23 personalità (o persone, come preferiva chiamarle lui) diverse, ognuna con le proprie caratteristiche e capacità (uomini, donne, bambini, adolescenti, americani, un inglese, uno slavo, un australiano...) che si sono formate in seguito alle violenze subite ad opera del patrigno, quando era solo un ragazzo.
Leggere di come ogni persona avesse una propria coscienza, una propria vita e non fosse consapevole di quello che succedeva quando un'altra subentrava al suo posto, è stato in un certo qual modo straziante. Sì, straziante, perché anche se commette azioni terribili, non è Billy a farlo, ma solo una parte di lui e la sofferenza è palpabile durante uno degli stupri, quando diverse persone si alternano sul posto e durante la sua permanenza nei vari ospedali psichiatrici, dove viene vessato in continuazione dal personale, dai giornali, dai politici. Quasi nessuno ha cercato di capirlo, molti hanno solo cercato di sfruttare la situazione e rivolgerla a proprio vantaggio, manovrando anche l'opinione pubblica, soprattutto nel momento in cui Billy si stava riprendendo, cominciava a stare meglio.
Non lo scuso per quello che ha fatto, ma non meritava tutta la sofferenza che ha dovuto subire