A review by akemichan
Casket of Souls by Lynn Flewelling
5.0
Dopo due libri non particolarmente riusciti, mi stavo rassegnando a terminare la serie giusto per inerzia senza aspettarmi chissà che.
E invece, con un incredibile colpo di coda, il sesto libro della saga si rivela il migliore!
Complice il fatto che l'autrice abbia lasciato da parte i trope da fanfiction e abbia abbassato i toni sulla coppia principale, riusciamo a rimettere il cast dei personaggi e il loro essere dei nightrunner all'interno della trama: ritroviamo quindi Seregil e Alec sempre assieme, sempre innamorati ma più focalizzati su quello che devono fare che su il loro amore, ritroviamo i misteri e ritroviamo gli intrighi, ovverosia tutto ciò che è di positivo in questa serie.
Avevo già apprezzato in passato il fatto che in questo mondo ci fosse una monarchia a discendenza femminile e soldati donne senza che ciò venisse inteso come una cosa incredibile e fuori da mondo; qui riusciamo ad apprezzare ancora di più i personaggi femminili nella loro varietà, dalla regina Phoria (severa e orgogliosa, ma competente) alla principessa Klia (degna per diventare regina, ma che non vuole), dall'erede Elalia (una ragazzina che sa già qual è il suo ruolo) a Beka (capitano e fiera di esserlo).
Alec e Seregil hanno dei momenti da "coppia" che sono più mondani e realistici di certe avventure precedenti; per la maggior parte del tempo, però, li vediamo agire come Watchers e relazionarsi con tanti altri personaggi, il che ha indubbiamente contribuito a farli risaltare anche come individualità.
E poi c'è tanto Thero, il che è solo cosa buona e giusta perché è chiaramente il miglior personaggio di tutta la serie ed è stato bellissimo vederlo arrivare fino a questo punto.
Poco importa che il mistero in sé sia quello che è (e sia scoperto con un colpo di fortuna) perché nella trama funziona tutto perfettamente, non ci sono tempi morti e tutto quello che viene raccontato ha effettivamente un senso e un'importanza (felice che sia stato di nuovo centrale il talento di Alec con l'arco). Per la prima volta non c'è stato da parte mia un momento di noia durante la lettura.
Resta il rimpianto che il resto della serie non sia stato all'altezza di questo libro, ma anche la gioia di aver avuto la voglia di proseguire per arrivare a questo. E la speranza che l'ultimo non distrugga tutto, perché questo è un finale perfetto.
E invece, con un incredibile colpo di coda, il sesto libro della saga si rivela il migliore!
Complice il fatto che l'autrice abbia lasciato da parte i trope da fanfiction e abbia abbassato i toni sulla coppia principale, riusciamo a rimettere il cast dei personaggi e il loro essere dei nightrunner all'interno della trama: ritroviamo quindi Seregil e Alec sempre assieme, sempre innamorati ma più focalizzati su quello che devono fare che su il loro amore, ritroviamo i misteri e ritroviamo gli intrighi, ovverosia tutto ciò che è di positivo in questa serie.
Avevo già apprezzato in passato il fatto che in questo mondo ci fosse una monarchia a discendenza femminile e soldati donne senza che ciò venisse inteso come una cosa incredibile e fuori da mondo; qui riusciamo ad apprezzare ancora di più i personaggi femminili nella loro varietà, dalla regina Phoria (severa e orgogliosa, ma competente) alla principessa Klia (degna per diventare regina, ma che non vuole), dall'erede Elalia (una ragazzina che sa già qual è il suo ruolo) a Beka (capitano e fiera di esserlo).
Alec e Seregil hanno dei momenti da "coppia" che sono più mondani e realistici di certe avventure precedenti; per la maggior parte del tempo, però, li vediamo agire come Watchers e relazionarsi con tanti altri personaggi, il che ha indubbiamente contribuito a farli risaltare anche come individualità.
E poi c'è tanto Thero, il che è solo cosa buona e giusta perché è chiaramente il miglior personaggio di tutta la serie ed è stato bellissimo vederlo arrivare fino a questo punto.
Poco importa che il mistero in sé sia quello che è (e sia scoperto con un colpo di fortuna) perché nella trama funziona tutto perfettamente, non ci sono tempi morti e tutto quello che viene raccontato ha effettivamente un senso e un'importanza (felice che sia stato di nuovo centrale il talento di Alec con l'arco). Per la prima volta non c'è stato da parte mia un momento di noia durante la lettura.
Resta il rimpianto che il resto della serie non sia stato all'altezza di questo libro, ma anche la gioia di aver avuto la voglia di proseguire per arrivare a questo. E la speranza che l'ultimo non distrugga tutto, perché questo è un finale perfetto.