A review by whitewell
Il guardiano del faro by Camilla Läckberg

3.0

7/11 della saga Fjallbacka

Anche questa volta la Lackberg non ci risparmia situazioni pesanti, drammatiche e dure da digerire, un giallo che come sempre incontra una sfumatura noir, accentuata dai paesaggi nordici, freddi del nord Europa. Ormai mi sono affezionata tanto a tutti i protagonisti di questa saga, ed è stato un colpo al cuore vedere quello che è successo ad Anna in questo libro. Penso che sia il personaggio più complesso e triste di tutta la saga e spero che presto riuscirà a trovare la sua oasi felice; se lo merita, tanto.

Venendo alla storia in sè, sono rimasta un pochino delusa questa volta, dopo aver letto “La sirena” (6/11) avevo grandi aspettative che ahimè non sono state rispettate a pieno.

Il caso non è stato dei più coinvolgenti e quelli che dovevano essere dei colpi di scena li avevo già intuiti moltissime pagine indietro, quindi non sono rimasta stupita come invece era avvenuto nel libro precedente.

Ancora una volta il personaggio di Erika è fondamentale per le indagini e non vorrei dirlo ma è lei che manda avanti la baracca LOL (scherzo Patrik, sei fantastico).

Una nota che ho apprezzato molto di questo libro sta nella scelta della Lackberg di portare come tema la violenza sulle donne e la violenza domestica. Veramente interessante, intenso e toccante.

Ho apprezzato meno invece il filone di due personaggi (di cui non dirò il nome per non fare spoiler) che pensavo avrebbero giocato un ruolo chiave nella soluzione del caso ma che invece rimangono e scompaiono nell’ombra. Mi è dispiaciuto.

Tutto sommato un caso comunque valido e che va a inserirsi bene all’interno della saga, mi dispiacerà quando finirò i libri, ormai sono una costante da anni e la Lackberg rimane sempre un punto fermo nel mondo dei gialli!