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A review by mostruose
Anatomia di uno scandalo by Sarah Vaughan
3.0
3.25
Non descriverei la trama di questo libro come una storia da MeToo. È un movimento e non un sottogenere letterario. Questo libro racconta le vicende a seguito prima dello scandalo di una relazione extra coniugale e poi dell'accusa di violenza sessuale atta da James Whitehouse, sottosegretario del governo, sposato e con due figli. Il punto cruciale della trama non è seguire il caso giudiziario in sè, ma il punto di vista di due donne collateralmente coinvolte nella vicenda: Sophie, la moglie del sottosegretario e Kate, l'avvocata dell'accusa.
La prima si trova sin da subito in una situazione difficile,, in qualche modo è costretta a stare vicina al marito, per dimostrare pubblicamente il suo supporto e che ha piena fiducia nell'ignoranza di suo marito. Man mano però sarà attanagliata dai dubbi e dal sospetto della colpevolezza del marito. Kate è una ferrea professionista determinata a far vincere l'accusa, anche se sa che il caso è difficile, ma allo stesso tempo si scoprirà che Kate ha tutte le ragioni per far dichiarare Whitehouse colpevole.
Come già detto il processo è solo il tassello che scatena tutta una serie di cambiamenti in Kate e Sophie che le obbligano a riflettere sul loro presente, passato e futuro.
Olivia come vittima, non viene indagata e rimane molto una comparsa. In questo senso avrei preferito che fosse stata indagata di più come vittima che affronta un processo per un rapporto sessuale non consensuale.
La prima metà del libro è molto concentrata sul processo e sull'istruzione dei personaggi. Se nella prima parte il punto di vista di Kate assume un ruolo predominante, dopo la fine del processo il suo punto di vista viene sacrificato a favore di quello di Sophie come vero punto focale delle vicende. I punti di vista di James non aggiungono molto di nuovo rispetto a quello che viene raccontato, sono i pensieri del prima ragazzo e poi aduto figlio di buona famiglia abituato a prendersi quello che vuole e risolvere tutto con i soldi e il proprio carisma. Un personaggio abbastanza stereotipato sull'uomo bianco etero di potere.
Il caso non si riferisce ad una reale vicenda di cronaca, ma è idealmente rappresentativo nelle sue dinamiche. L'elemento originale è la narrazione della "vendetta" , il tentativo du vendetta di due donne verso uno status e un sistema di cui James è espressione.
Gli elementi che non mi hanno convinto sono l'epilogo abbastanza blando e che sembra rappresentare più un contentino di ciò che non si è riuscito a fare in precedenza, che di una rivincita solida.
Inoltre, l'autrice ci presenta molto spesso delle immagini che dovrebbero creare un grande pathos, ma che in me non hanno avuto l'intensità necessaria.
Di contro ho apprezzato i punti di vista molteplici in particolare quello di Kate e il ruolo della sua amica Ali. Il fatto che il processo sia una parte ma non il tutto della storia narrata e che si sia scavato nel passato dei personaggi, indagando sulle loro attitudini.
Non descriverei la trama di questo libro come una storia da MeToo. È un movimento e non un sottogenere letterario. Questo libro racconta le vicende a seguito prima dello scandalo di una relazione extra coniugale e poi dell'accusa di violenza sessuale atta da James Whitehouse, sottosegretario del governo, sposato e con due figli. Il punto cruciale della trama non è seguire il caso giudiziario in sè, ma il punto di vista di due donne collateralmente coinvolte nella vicenda: Sophie, la moglie del sottosegretario e Kate, l'avvocata dell'accusa.
La prima si trova sin da subito in una situazione difficile,, in qualche modo è costretta a stare vicina al marito, per dimostrare pubblicamente il suo supporto e che ha piena fiducia nell'ignoranza di suo marito. Man mano però sarà attanagliata dai dubbi e dal sospetto della colpevolezza del marito. Kate è una ferrea professionista determinata a far vincere l'accusa, anche se sa che il caso è difficile, ma allo stesso tempo si scoprirà che Kate ha tutte le ragioni per far dichiarare Whitehouse colpevole.
Come già detto il processo è solo il tassello che scatena tutta una serie di cambiamenti in Kate e Sophie che le obbligano a riflettere sul loro presente, passato e futuro.
Olivia come vittima, non viene indagata e rimane molto una comparsa. In questo senso avrei preferito che fosse stata indagata di più come vittima che affronta un processo per un rapporto sessuale non consensuale.
La prima metà del libro è molto concentrata sul processo e sull'istruzione dei personaggi. Se nella prima parte il punto di vista di Kate assume un ruolo predominante, dopo la fine del processo il suo punto di vista viene sacrificato a favore di quello di Sophie come vero punto focale delle vicende. I punti di vista di James non aggiungono molto di nuovo rispetto a quello che viene raccontato, sono i pensieri del prima ragazzo e poi aduto figlio di buona famiglia abituato a prendersi quello che vuole e risolvere tutto con i soldi e il proprio carisma. Un personaggio abbastanza stereotipato sull'uomo bianco etero di potere.
Il caso non si riferisce ad una reale vicenda di cronaca, ma è idealmente rappresentativo nelle sue dinamiche. L'elemento originale è la narrazione della "vendetta" , il tentativo du vendetta di due donne verso uno status e un sistema di cui James è espressione.
Gli elementi che non mi hanno convinto sono l'epilogo abbastanza blando e che sembra rappresentare più un contentino di ciò che non si è riuscito a fare in precedenza, che di una rivincita solida.
Inoltre, l'autrice ci presenta molto spesso delle immagini che dovrebbero creare un grande pathos, ma che in me non hanno avuto l'intensità necessaria.
Di contro ho apprezzato i punti di vista molteplici in particolare quello di Kate e il ruolo della sua amica Ali. Il fatto che il processo sia una parte ma non il tutto della storia narrata e che si sia scavato nel passato dei personaggi, indagando sulle loro attitudini.