A review by giulicore
L'amante giapponese by Isabel Allende

3.0

“Alma aveva amato talmente tanto Ichimei da riuscire a fare sì che andasse a prenderla.”

Se dicessi che non ho avuto nessuna difficoltà nella lettura di questo libro, sarebbe una bugia. I primi capitoli mi avevano addirittura portata a chiedere perché lo avessi comprato anni fa; andando avanti però inizia finalmente a prendere forma la storia principale, incorniciata anche da altri avvenimenti di personaggi “esterni”.

Irina lavora in una casa di riposo, Lark House, dove conosce Alma – che vive lì per sua volontà – e suo nipote Seth, che va regolarmente a trovarla. Lui e Irina iniziano a indagare sul passato di Alma con l’intento di scrivere una biografia e insieme scoprono, attraverso delle lettere a lei indirizzate, che Alma nel corso della sua vita ha sempre avuto un amante, e che per di più continua a vederlo anche durante il suo soggiorno a Lark House.

Questo è principalmente un libro che tratta di problematiche presenti nella società nell’epoca dei conflitti mondiali, delle condizioni dei campi di concentramento per giapponesi in America dopo l’attacco di Pearl Harbor, di razzismo e classismo. Mai mi sarei aspettata anche ulteriori tematiche abbastanza forti, che però ho deciso di non elencare in questa recensione; consiglio infatti di cercare i TW di questo libro per evitare di imbattervi in capitoli che trattano di argomenti che potrebbero facilmente urtare la sensibilità.

In generale il libro mi è piaciuto diciamo da un punto di vista “storico” più che altro, però ammetto che oltre ai capitoli iniziali ho riscontrato più di una volta intoppi che mi facevano quasi venir voglia di abbandonarne la lettura (probabilmente dovuti semplicemente ad un gusto personale). Nonostante tutto sono felice di essere riuscita a finirlo e anche in relativamente poco tempo, ma sinceramente non so se, conoscendone adesso il contenuto, lo rileggerei.