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A review by elyxyz
Il pompiere e il poliziotto by RJ Scott
3.0
3.5
Non ho letto tantissimi libri della Scott, ma ho scelto questo perché la trama mi incuriosiva. Devo anche confessare che ho un debole per i protagonisti in uniforme, e i poliziotti con i vigili del fuoco sono la mia accoppiata preferita.
Tutto questo per dire che forse sono partita con delle aspettative un po’ troppo alte per questa storia che, sì, mi è piaciuta, ma non è riuscita a farmi scoccare la scintil- padron, paragone infelice.
L’esordio della vicenda è già in medias res, partiamo nel bel mezzo di un incendio, dove i due protagonisti, tra fiamme altissime e l’alito della morte sul collo, finiscono per incontrarsi, conoscersi, salvarsi. O meglio, il poliziotto Finn viene salvato dal rogo del palazzo dov’è incastrato dal vigile del fuoco volontario Max, ex pompiere di professione e nuovo acquisto della piccola cittadina montana di Ellery.
I due hanno modo di legare fin da subito, si piacciono e vogliono provare a uscire insieme, con la benedizione del piccolo paesino che vede Max come il salvatore del loro goden boy.
Mi è piaciuta molto l’atmosfera di Ellery, tipica dei piccoli borghi in cui tutti si conoscono e si aiutano, dove prevale ancora il vicinato genuino e la solidarietà, anche se non mancano aspetti negativi.
Intanto che le investigazioni per l’incendio proseguono, accadono altri fatti che coinvolgono il nostro bel poliziotto con l’abbonamento al pronto soccorso e la storia, che fino a metà libro è abbastanza lineare, riceve uno scossone bello grosso e si colora di giallo e si vivacizza nel ritmo e negli imprevisti.
Non voglio anticiparvi altro, per lasciarvi il tempo di farvi una vostra impressione da soli.
I lati positivi di questa storia sono i due protagonisti, simpatici, gentili, generosi, altruisti, pronti a mettere da parte le proprie esigenze per aiutare il prossimo. Hanno anche dei personaggi secondari piacevoli che li affiancano, come gli amici di Finn che ritroveremo protagonisti nei prossimi volumi, visto che questo è il primo libro di una serie.
Quello che, per mio gusto personale, mi ha convinto poco è la narrazione, più raccontata che vissuta, poco approfondita; si lascia leggere per regalare qualche ora di intrattenimento, ma non mi ha fatto venire il batticuore. Anche la gestione del ‘cattivo’ non mi ha convinta del tutto, pur con una sua logica.
Il libro non è molto lungo; il fatto che non ci siano molte pagine non consente magari di dare spazio a più introspezione o ai secondari che qui ‘assaggiamo’ solo.
Alla resa italiana sono sfuggite alcune piccole imprecisioni, ma resta un prodotto discreto e si legge in una serata di relax, se cercate una trama senza eccessiva angoscia. Dal canto mio, darò una possibilità anche al prossimo, perché l’amico di Finn mi ha incuriosito.
Non ho letto tantissimi libri della Scott, ma ho scelto questo perché la trama mi incuriosiva. Devo anche confessare che ho un debole per i protagonisti in uniforme, e i poliziotti con i vigili del fuoco sono la mia accoppiata preferita.
Tutto questo per dire che forse sono partita con delle aspettative un po’ troppo alte per questa storia che, sì, mi è piaciuta, ma non è riuscita a farmi scoccare la scintil- padron, paragone infelice.
L’esordio della vicenda è già in medias res, partiamo nel bel mezzo di un incendio, dove i due protagonisti, tra fiamme altissime e l’alito della morte sul collo, finiscono per incontrarsi, conoscersi, salvarsi. O meglio, il poliziotto Finn viene salvato dal rogo del palazzo dov’è incastrato dal vigile del fuoco volontario Max, ex pompiere di professione e nuovo acquisto della piccola cittadina montana di Ellery.
I due hanno modo di legare fin da subito, si piacciono e vogliono provare a uscire insieme, con la benedizione del piccolo paesino che vede Max come il salvatore del loro goden boy.
Mi è piaciuta molto l’atmosfera di Ellery, tipica dei piccoli borghi in cui tutti si conoscono e si aiutano, dove prevale ancora il vicinato genuino e la solidarietà, anche se non mancano aspetti negativi.
Intanto che le investigazioni per l’incendio proseguono, accadono altri fatti che coinvolgono il nostro bel poliziotto con l’abbonamento al pronto soccorso e la storia, che fino a metà libro è abbastanza lineare, riceve uno scossone bello grosso e si colora di giallo e si vivacizza nel ritmo e negli imprevisti.
Non voglio anticiparvi altro, per lasciarvi il tempo di farvi una vostra impressione da soli.
I lati positivi di questa storia sono i due protagonisti, simpatici, gentili, generosi, altruisti, pronti a mettere da parte le proprie esigenze per aiutare il prossimo. Hanno anche dei personaggi secondari piacevoli che li affiancano, come gli amici di Finn che ritroveremo protagonisti nei prossimi volumi, visto che questo è il primo libro di una serie.
Quello che, per mio gusto personale, mi ha convinto poco è la narrazione, più raccontata che vissuta, poco approfondita; si lascia leggere per regalare qualche ora di intrattenimento, ma non mi ha fatto venire il batticuore. Anche la gestione del ‘cattivo’ non mi ha convinta del tutto, pur con una sua logica.
Il libro non è molto lungo; il fatto che non ci siano molte pagine non consente magari di dare spazio a più introspezione o ai secondari che qui ‘assaggiamo’ solo.
Alla resa italiana sono sfuggite alcune piccole imprecisioni, ma resta un prodotto discreto e si legge in una serata di relax, se cercate una trama senza eccessiva angoscia. Dal canto mio, darò una possibilità anche al prossimo, perché l’amico di Finn mi ha incuriosito.