A review by alexys_tenshi
Rockaway Beach by Jill Eisenstadt

4.0

Ho scoperto Rockaway Beach grazie al podcast su Spotify Black Coffee Sounds Good. Affascinata da questi giovani sulla spiaggia, dal testo melodioso e dalle vibes che tanto mi ricordavano la voglia di evadere e il senso di spaesamento dei personaggi per l’inizio della loro “vera vita”, ho deciso di dargli un’opportunità… ed ho fatto benissimo.

Rockaway Beach è un romanzo che parla di ragazzi che hanno appena finito il liceo. La libertà di un’estate che sarà magnifica e l’avvicinarsi – per fortuna o meno – degli anni al college, al lavoro e quindi il passaggio all’età adulta.

Alex, Timmy, Peg e Chowderhead sono i quattro che ci accompagneranno in questa riscoperta degli anni ’80. Una decade che sembra ormai lontanissima ma che attira ancora qualcuno (es: la sottoscritta) con la voglia di tornare indietro per scoprirla. E con questo romanzo ho avuto la possibilità di scoprirne alcuni dettagli nella cittadina di Rockaway Beach – conosciuta perlopiù grazie alla canzone dei Ramones – lasciandomi catturare dai luoghi della cittadina e i suoi abitanti.

Lo stile di Jill Eisenstadt è secco, diretto e conciso. Questo tipo di scrittura, inserito in un contesto dove tutto sembra piatto tranne per le varie feste che i giovani organizzano per non morire di noia, è perfetto. Ogni personaggio ha una propria storia che viene svelata durante la lettura. Come il mio amato “zoom” dove ci avviciniamo sempre più partendo da un quadro molto generale (e un po’ confusionario).

Ho adorato ogni personaggio. Timmy mi ha rapita con le sue lettere per Alex, che lo ha lasciato e sembra non voler togliersela dalla testa. Timmy che la aspetta, sperando nel ritorno della giovane dal college, e non sa se lasciarsi andare con altre persone, si gira e le ragazze sembrano Alex… ok, un caso perso.
Sì, si vede che è il mio personaggio preferito?

“Mi manchi, Alex.
Con affetto, Timmy

Cara Alex, perché non rispondi più?”


Continuano le serate piene di alcol, droga, sesso (e rock and roll?). La voglia di evadere e di essere spensierati ancora per un po’ ancora per un’estate… e quando finisce e i lavoretti, lo studio, le decisioni arrivano e i giorni passano e arriva l’inverno. Un continuo passare attimi sulla spiaggia e dei cambiamenti piccoli o grandi che in pochi mesi sembrano già dividere il gruppo. Che sono quelle discussioni di cui poi si riderà, perché la vera amicizia non si spezza solo per la lontananza.

Crescere, capire ‘come’ farlo, sbagliando moltissime volte.

Non riesco mai a spiegare completamente i miei pensieri quando un libro mi piace molto e questa cosa mi lascia un senso di tristezza. Rockaway Beach è uno dei libri migliori di questa prima parte dell’anno.