A review by akemichan
La strada dei re by Guy Gavriel Kay

2.0

Ciò che mi ha reso subito difficoltosa questa lettura è stata la premessa, o meglio il modo dei personaggi di reagire alla premessa. Viene loro chiesto da uno che dice di essere un mago di passare due settimane in un altro modo dove c'è la magia e questi praticamente non battono ciglio! E di molte altre cose che loro succedono la reazione è sempre "ok" anche nelle poche volte in cui esprimono dei dubbi.
In generale, la caratterizzazione dei personaggi lascia molto a desiderare. A parte che sono troppi e lo spazio a loro dedicato è minimale, anche considerando i cinque protagonisti mi verrebbe molto difficile descrivere le loro particolarità. Mi ricordo i nomi perché sono tra i più semplici possibili, ma li distinguo solo per individualità superficiali che non per altro (quella bella, quello popolare, quello triste, ecc); mi pare invece che a livello di reazioni abbiano sempre le stesse.

Il tentativo di riprendere lo stile di Tolkien è chiaro. Tuttavia, mentre nel Signore degli Anelli le digressioni sono lunghe a articolate, qui spesso sono poco più che nomi che si affastellano l'uno sull'altro e la commistione di diversi elementi invece che generare l'atmosfera fantasy di Tolkien genera solo un'enorme confusione e contribuisce alla mancata caratterizzazione di tutto il resto.
Ci sono alcune cose dell'ambientazione che mi sono piaciute (l'idea dell'arazzo del mondo e quindi tutti i riferimenti a esso, la tribù a cui si unisce Dave con i suoi riti) e alcuni personaggi rappresentano dei topoi/cliché che mi piacciono particolarmente. Non è comunque sufficiente.

Sono in grado di leggere cinque libri di una saga brutta. Sono a malapena in grado di terminarne uno di una saga noiosa. Non continuerò e, dagli spoiler che ho letto, direi che quello che mi avrebbe aspettato sarebbe stato ancora peggio.