A review by simo_na
Idi di marzo by Valerio Massimo Manfredi

4.0

Letto per scuola, e come tutti i libri che si leggono per scuola mi aspettavo di peggio. Una vicenda trattata e bistrattata viene romanzata piacevolmente: il libro, a differenza di molti romanzi storici, spesso lunghi fino all'inverosimile, riporta i fatti (aggiungendo logicamente personaggi di fantasia) con un piglio da thriller politico, incalzante, veloce e concentrato sull'azione: Manfredi ti porta quasi a sperare che Publio Sestio, Rufo, Antistio, Silio e Artemidoro riescano nella loro impresa di fermare l'omicidio - anche se il finale è un finale storico, e la storia è già stata scritta. L'opera ti porta anche a riflettere sulla figura di Cesare - dittatore e tiranno sì, ma perché a quel punto erano l'unico modo per garantire la pace nell'impero. O perlomeno la maggior parte dei libri di storia ce lo riportano così: i congiurati la pensavano diversamente, credendo che fosse possibile riportare in auge la repubblica - che davvero libera non lo era mai stata -, ma che a quel punto era già morta e sepolta da almeno quarant'anni. Meglio la libertà o la sicurezza e la pace?

(Un po' fuori luogo ma mi ha fatto ridere: perché ogni due per tre citando Publio Sestio Manfredi aggiunge "detto 'il bastone"? L'avrà detto così tante volte che più che a un baculus mi ha fatto pensare a un altro tipo di bastone. Stendiamo un velo pietoso su questa mia affermazione.)