Take a photo of a barcode or cover
A review by mamely
Sulla collina nera by Bruce Chatwin
5.0
Sembra strano che, proprio Chatwin, che ha passato la vita in giro per il mondo, abbia scritto un romanzo ambientato unicamente in una cosi piccola porzione di mondo, terra di confine tra Galles e Inghilterra.
In una fattoria, attraverso la quale passa proprio tale confine, si svolge l'intera vita dei due protagonisti, gemelli identici, uniti da un legame indissolubile, che li fa vivere come un'unica persona e condividere i propri pensieri e addirittura le sensazioni fisiche, fino a confondersi essi stessi l'uno con e nell'altro.
Eppure, nonostante la totale empatia che li lega e la simbiosi emotiva che quasi li incatena l'un l'altro, i fratelli hanno caratteristiche emotive e aspirazioni diverse : Lewis, il maggiore, coraggioso, più indipendente, che sogna l' avventura e ambisce alla vicinanza degli altri esseri umani, e che soffre fisicamente i dolori dei malanni che accadono al fratello ; e Benjamin, il minore, pauroso, diffidente, incapace di vivere lontano dal fratello, senza il quale sprofonda in una malinconia tossica e in una crisi d'identità che lo porta verso la morte. La sua omosessualità latente aleggia lungo tutto il romanzo senza mai venire chiaramente alla luce. Ossessionato dai sentimenti di possessività esclusiva che prova nei confronti del gemello, gli impedisce in tutti i modi di crearsi una vita al di fuori di quella che ha con lui, avvalendosi del suo profondo ascendente e tarpando sul nascere il desiderio di realizzarsi individualmente e di far parte di quel mondo che scorre a fianco al loro.
E così, fra i due, proprio colui che sembrava più debole riesce a manovrare l'altro, costringendolo in un cerchio sempre più stretto fatto di amore, ossessione e sensi di colpa.
Contemporaneamente avviene la narrazione di tutto ciò che accade nel resto del paesino in cui si svolge la vicenda, in cui la vita dei conoscenti e degli stessi familiari dei fratelli prosegue normalmente seguendo il corso del tempo e della storia. Un poco alla volta ci accorgiamo che questa narrazione si trasforma in una vera e propria saga familiare nella quale gli avvenimenti che accadono alle generazioni precedenti inglobano gli stessi gemelli, i quali per un buon tratto del racconto vengono relegati a figure marginali. È così che andiamo a conoscere prima i nonni, poi i genitori dei due, in particolare Mary, donna forte, colta, intelligente e sensibile, madre tanto amata in vita, quanto indimenticata e rimpianta da morta.
La sua scomparsa sembra sancire l'unione definitiva dei due fratelli che, come una attempata coppia di sposi, prendono possesso della stanza appartenuta ai genitori dormendo l'uno accanto all'altro, Benjamin finalmente acquietato nel suo desiderio di possesso e Lewis ormai rassegnato all' impossibilità di sfuggire a quel destino cannibale al fianco del fratello.
Seguire la vita dei due gemelli, della loro famiglia e della comunità che li circonda è come fare una passeggiata lungo il paesaggio che Chatwin descrive in modo così chiaro e accurato incontrando tratti pianeggianti, altri più collinosi e selvatici, altri ancora ameni e sereni. Non incontriamo grandi avventure o difficoltà particolari, ma il normale scendere e risalire, lo snodarsi lungo gli anni che è la vita stessa di Benjamin e Lewis; una vita passata sempre in disparte, immersa in ritmi più lenti del resto del mondo che li circonda e che, nonostante si svolga lungo quasi un intero secolo, ci sembra quasi ferma sempre allo stesso punto, immune ai cambiamenti che le scorrono attorno.
Al di sotto di questa apparente immobilità che impregna la vita dei fratelli, scorre però una vena di tristezza e insoddisfazione repressa, di ossessione e di sogni mancati.
Delle due vite dei gemelli, che hanno desideri e aspirazioni così diversi tra loro, ma che non riescono a vivere separati, solo una potrà essere realizzata a scapito dell'altra e delle sue aspirazioni. È proprio l'amaro di questa rinuncia che quando meno ce lo aspettiamo ci investe dalle pagine di questo bel romanzo in apparenza avviato su un tracciato sereno. Consigliato assolutamente!
In una fattoria, attraverso la quale passa proprio tale confine, si svolge l'intera vita dei due protagonisti, gemelli identici, uniti da un legame indissolubile, che li fa vivere come un'unica persona e condividere i propri pensieri e addirittura le sensazioni fisiche, fino a confondersi essi stessi l'uno con e nell'altro.
Eppure, nonostante la totale empatia che li lega e la simbiosi emotiva che quasi li incatena l'un l'altro, i fratelli hanno caratteristiche emotive e aspirazioni diverse : Lewis, il maggiore, coraggioso, più indipendente, che sogna l' avventura e ambisce alla vicinanza degli altri esseri umani, e che soffre fisicamente i dolori dei malanni che accadono al fratello ; e Benjamin, il minore, pauroso, diffidente, incapace di vivere lontano dal fratello, senza il quale sprofonda in una malinconia tossica e in una crisi d'identità che lo porta verso la morte. La sua omosessualità latente aleggia lungo tutto il romanzo senza mai venire chiaramente alla luce. Ossessionato dai sentimenti di possessività esclusiva che prova nei confronti del gemello, gli impedisce in tutti i modi di crearsi una vita al di fuori di quella che ha con lui, avvalendosi del suo profondo ascendente e tarpando sul nascere il desiderio di realizzarsi individualmente e di far parte di quel mondo che scorre a fianco al loro.
E così, fra i due, proprio colui che sembrava più debole riesce a manovrare l'altro, costringendolo in un cerchio sempre più stretto fatto di amore, ossessione e sensi di colpa.
Contemporaneamente avviene la narrazione di tutto ciò che accade nel resto del paesino in cui si svolge la vicenda, in cui la vita dei conoscenti e degli stessi familiari dei fratelli prosegue normalmente seguendo il corso del tempo e della storia. Un poco alla volta ci accorgiamo che questa narrazione si trasforma in una vera e propria saga familiare nella quale gli avvenimenti che accadono alle generazioni precedenti inglobano gli stessi gemelli, i quali per un buon tratto del racconto vengono relegati a figure marginali. È così che andiamo a conoscere prima i nonni, poi i genitori dei due, in particolare Mary, donna forte, colta, intelligente e sensibile, madre tanto amata in vita, quanto indimenticata e rimpianta da morta.
La sua scomparsa sembra sancire l'unione definitiva dei due fratelli che, come una attempata coppia di sposi, prendono possesso della stanza appartenuta ai genitori dormendo l'uno accanto all'altro, Benjamin finalmente acquietato nel suo desiderio di possesso e Lewis ormai rassegnato all' impossibilità di sfuggire a quel destino cannibale al fianco del fratello.
Seguire la vita dei due gemelli, della loro famiglia e della comunità che li circonda è come fare una passeggiata lungo il paesaggio che Chatwin descrive in modo così chiaro e accurato incontrando tratti pianeggianti, altri più collinosi e selvatici, altri ancora ameni e sereni. Non incontriamo grandi avventure o difficoltà particolari, ma il normale scendere e risalire, lo snodarsi lungo gli anni che è la vita stessa di Benjamin e Lewis; una vita passata sempre in disparte, immersa in ritmi più lenti del resto del mondo che li circonda e che, nonostante si svolga lungo quasi un intero secolo, ci sembra quasi ferma sempre allo stesso punto, immune ai cambiamenti che le scorrono attorno.
Al di sotto di questa apparente immobilità che impregna la vita dei fratelli, scorre però una vena di tristezza e insoddisfazione repressa, di ossessione e di sogni mancati.
Delle due vite dei gemelli, che hanno desideri e aspirazioni così diversi tra loro, ma che non riescono a vivere separati, solo una potrà essere realizzata a scapito dell'altra e delle sue aspirazioni. È proprio l'amaro di questa rinuncia che quando meno ce lo aspettiamo ci investe dalle pagine di questo bel romanzo in apparenza avviato su un tracciato sereno. Consigliato assolutamente!