A review by thelibraryduck
Saknaden efter Josef by Elizabeth George

3.0

Onestamente non è granché, rispetto a molti altri titoli di E. George. La cosa che maggiormente mi lascia perplessa è che all'inizio i sospetti convergono su una persona, e, dopo aver menato il can per l'aia per seicento pagine... l'assassino è davvero quella persona! E George non è come Patricia Highsmith, non se lo può permettere di scrivere un giallo in cui sai fin dall'inizio chi è l'assassino (v. "Acque profonde"). L'approfondimento psicologico è molto (troppo) spicciolo e verte su tematiche che non m'interessano granché. Nonostante io m'identifichi senza problemi nel caro Simon Saint-James, comincio ad averne piene le tasche di Deborah, delle sue paturnie e delle sue reazioni inspiegabili (ho un marito che si sforza in ogni modo di comprendere e quindi... m'incazzo perché "mi mette sotto un microscopio"?!?).
Il terzo elemento di fastidio è dato dalle interminabili descrizioni di paesaggi e ambienti, goffe e disposte malamente in grossi blocchi.
Helen e Linley erano più interessanti quando non si erano ancora messi insieme, ora sembrano mutuati da un Harmony. Confido in successive complicazioni.
Polly Yarkin è un personaggio che non ha alcuna evoluzione durante il libro e della cui utilità è lecito dubitare. Non serve a nulla, se non a fare da capro espiatorio per le nevrosi di Colin Shepherd nella peggiore delle maniere possibili. Il fatto che Polly (in arte Capro) sia una creatura remissiva, diligente e dal seno enorme aggiunge un tocco grottesco al tutto. Non capirò mai la tendenza delle autrici a mettere almeno una bonazza martire e inutile per ogni romanzo: non sono la persona più adatta a esprimere desideri simili, ma mi piacerebbe vedere una tettona in ruoli di successo, tanto per cambiare.
Insomma, è stata una bella mazzata. Per il momento non mollo la George (troppe cose di cui non so come andranno a finire), ma spero che questo libro non segni l'inizio di una china inarrestabile.