A review by signorponza
La città dei vivi by Nicola Lagioia

5.0

Per scelta, soprattutto negli ultimi anni, ho deciso di tenermi il più lontano possibile dalle storie di cronaca nera. Soprattutto perché trovo insostenibile il modo in cui vengono raccontate dai mezzi di informazione, in grado di trasformare tutto in curiosità morbosa o in scintille per alimentare il fuoco dell’odio, delle discriminazioni e delle strumentalizzazioni politiche. Ecco perché dell’omicidio di Luca Varani conoscevo giusto le informazioni essenziali e niente più, poiché me ne ero presto disinteressato. A distanza di qualche anno (l’omicidio è avvenuto nel 2016) è uscito La città dei vivi, di cui si è subito parlato molto bene, suscitando la mia curiosità (e quella di tante altre persone, visto il successo di vendite). La curiosità si è presto trasformata in lettura appassionata: ho iniziato e non riuscivo letteralmente a smettere. Se il mio orologio non mi avvisasse quando è ora di andare a dormire, probabilmente mi sarei ritrovato a stare sveglio tutta la notte per divorare ogni pagina scritta da Lagioia. L’ho comunque finito nel giro di pochissimi giorni senza fare le notti in bianco: la storia è di per sé incredibile, ma il modo in cui viene raccontata fa sì che il lettore non si trovi davanti a un “semplice” resoconto (comunque frutto di un lavoro di inchiesta notevole e approfondito) di un efferato omicidio, quanto piuttosto a una serie di interrogativi su chi siamo diventati tutti noi oggi. Nei comportamenti di Manuel Foffo, Marco Prato e delle altre persone coinvolte è possibile ritrovare frammenti di ciascuno di noi. Certo, le azioni di Foffo e Prato sono un eccesso inconcepibile per la maggiore parte di noi, un’assurdità che però alla fine è stata messa in pratica, ed è forse proprio il fatto che sia tutto accaduto veramente che spiazza, destabilizza le nostre certezze e ci fa sentire inevitabilmente coinvolti. Infine, sullo sfondo c’è un’altra protagonista: una Roma decadente, sempre più complicata e confusa, che chi ha potuto viverla (più o meno direttamente) in questi ultimi anni saprà sicuramente riconoscere.

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