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A review by miraphora
Il bacio del risveglio by Lara Adrian
3.0
Ecco che ci siamo. Primo voto basso per la serie. Noia mortale, moria del neurone, coma cerebrale totale. Ma che è 'sta roba? Ma chi l'ha scritta questa storiella, la nipote della Adrian? Potevo scriverla pure io, tanto è noiosa. Cosa ci vuole? Basta ripetere per - wait a sec - 348 pagine la stessa manfrina et voilà, il gioco è fatto.
Ingredienti: prendi un qualsiasi guerriero della Stirpe, cuocilo extra crispy, mettilo a macerare in una grotta. Nel frattempo tira fuori dal frigo l'eroina: attenzione che sia matura - lo vedete dai capelli, belli rossi mi raccomando - poi sbucciatela e trovate la sua sfiga. La nostra vede i fantasmi di donne morte, per cui siamo sicure che sarà utile alla storia, in qualche modo. Prendiamo la suddetta eroina e la mettiamo nel mixer con l'eroe che, nel frattempo, è uscito dalla grotta bello pronto per essere gustato. Fate partire il mixer alla velocità - 1, perchè più è lento più ci piace *snore*, e aggiungete al composto i seguenti aromi: azione, poca perché non vogliamo risvegliare il neurone; passione, anche qui non abbondate; amore, okey vi permetto di usarlo quando non dovete tanto il sapore esplode senza preavviso; trama originale, e questa volta la dose è giusta ed infine il tocco che darà il vero sapore a tutta la storia: il piagnisteo. Ah si, che goduria. Un colosso di uomo, sfigurato e vampiro, un guerriero super terribile/temibile cosa fa? Diventa tutto softy inside appena vede il capello fulvo. Dimentica in un puff che la ex con cui ha passato mille milioni di anni l'ha tradito e si butta capofitto in una nuova storia d'amore perché...perché, non so perché. Invece di essere una bestia, tutto rabbia e violenza, sembra un poveretto depresso che si nasconde perché ha la bua sul faccino. Invece di usare il suo dolore per trasformarsi in una macchina da guerra, diventa una specie di psicopatico debole e inutile: nemmeno i suoi compari della Stirpe lo vedono per quello che era, ma come un sopravvissuto che ha bisogno di cure. Rio è una delusione, punto e stop. Lo volevo più cattivo, più tortured hero, come dire...un gran son of a bitch che si trova invischiato con un'umana. Avete presente che botti che avrebbero fatto? Ma no, lui deve essere un mollaccione. Dylan fa praticamente quello che vuole: lo trova, fotografa e sputtana l'intero ordine, riesce a scappare e anche quando si fa prendere continua imperterrita a fare ciò che meglio crede, tanto Rio gliela dà vinta perché è una compagna della Stirpe. Ma per cortesia, una reporter di serie F? Suvvia, lei tira le redini e lui raglia, per intenderci. Il livello di coinvolgimento per la loro storia è praticamente nullo: si ok, si incontrano e lui se la vuole fare subito, poi si innamorano e arriva il cattivo eccetera eccetera. Non basta, poveri noi, non basta per niente. Nemmeno l'idea del vampiro usato come cavia/stallone da monta riesce a risollevare il morale e ad accendere l'interesse. Siamo di fronte ad una storia noiosa, con personaggi noiosi e scritta pure in modo da annoiare. Tristezza infinita. Spero vivamente che questo sia l'unico passo falso della Adrian, perché altrimenti...povera me.
Ingredienti: prendi un qualsiasi guerriero della Stirpe, cuocilo extra crispy, mettilo a macerare in una grotta. Nel frattempo tira fuori dal frigo l'eroina: attenzione che sia matura - lo vedete dai capelli, belli rossi mi raccomando - poi sbucciatela e trovate la sua sfiga. La nostra vede i fantasmi di donne morte, per cui siamo sicure che sarà utile alla storia, in qualche modo. Prendiamo la suddetta eroina e la mettiamo nel mixer con l'eroe che, nel frattempo, è uscito dalla grotta bello pronto per essere gustato. Fate partire il mixer alla velocità - 1, perchè più è lento più ci piace *snore*, e aggiungete al composto i seguenti aromi: azione, poca perché non vogliamo risvegliare il neurone; passione, anche qui non abbondate; amore, okey vi permetto di usarlo quando non dovete tanto il sapore esplode senza preavviso; trama originale, e questa volta la dose è giusta ed infine il tocco che darà il vero sapore a tutta la storia: il piagnisteo. Ah si, che goduria. Un colosso di uomo, sfigurato e vampiro, un guerriero super terribile/temibile cosa fa? Diventa tutto softy inside appena vede il capello fulvo. Dimentica in un puff che la ex con cui ha passato mille milioni di anni l'ha tradito e si butta capofitto in una nuova storia d'amore perché...perché, non so perché. Invece di essere una bestia, tutto rabbia e violenza, sembra un poveretto depresso che si nasconde perché ha la bua sul faccino. Invece di usare il suo dolore per trasformarsi in una macchina da guerra, diventa una specie di psicopatico debole e inutile: nemmeno i suoi compari della Stirpe lo vedono per quello che era, ma come un sopravvissuto che ha bisogno di cure. Rio è una delusione, punto e stop. Lo volevo più cattivo, più tortured hero, come dire...un gran son of a bitch che si trova invischiato con un'umana. Avete presente che botti che avrebbero fatto? Ma no, lui deve essere un mollaccione. Dylan fa praticamente quello che vuole: lo trova, fotografa e sputtana l'intero ordine, riesce a scappare e anche quando si fa prendere continua imperterrita a fare ciò che meglio crede, tanto Rio gliela dà vinta perché è una compagna della Stirpe. Ma per cortesia, una reporter di serie F? Suvvia, lei tira le redini e lui raglia, per intenderci. Il livello di coinvolgimento per la loro storia è praticamente nullo: si ok, si incontrano e lui se la vuole fare subito, poi si innamorano e arriva il cattivo eccetera eccetera. Non basta, poveri noi, non basta per niente. Nemmeno l'idea del vampiro usato come cavia/stallone da monta riesce a risollevare il morale e ad accendere l'interesse. Siamo di fronte ad una storia noiosa, con personaggi noiosi e scritta pure in modo da annoiare. Tristezza infinita. Spero vivamente che questo sia l'unico passo falso della Adrian, perché altrimenti...povera me.