A review by novalgina
Gertrud by Hermann Hesse

3.0

Kuhn è un violinista ed ama la musica e la bella vita. In gioventù un incidente lo rende zoppo e questo gli preclude molte attività che prima allietavano le sue giornate, anche le donne, che ormai hanno per lui solo uno sguardo di pena e pietà che lui non sopporta. Finché un giorno non incontra la bella Gertrud, con cui comincia un bel rapporto di amicizia, anche molto intima, ma che finirà quando la ragazza incontrerà colui che, al momento, è il migliore amico di Kuhn, Heinrich Muoth, cantante e persona orgogliosa e sicura di sé.
La storia non ha un lieto fine, lo ha solo per il protagonista, che nonostante avesse meditato il suicidio per mettere fine alla sua disperazione di storpio, capisce che nella vita c'è di più e trova altre occupazioni; sua madre, la musica, gli amici.
Ovviamente è letteratura tedesca di fine 800, scritta in maniera egregia, ed Hesse ci racconta, tramite Kuhn, che piangersi addosso è inutile e non porta a nulla, quando intorno a noi ci sono miliardi di cose per cui valga la pena vivere, anche se il nostro grande amore ci è precluso. La sua solitudine, voluta e non, lo fa cadere in un vortice di depressione dal quale è difficile uscire, ed è anche un argomento molto attuale, a mio parere.
Nonostante tutto, la storia in sé, ben narrata e con una morale molto profonda, non mi ha toccato molto, mi è addirittura sembrata incompleta.