A review by elena_1902
Anaïs Nin - Nel mare delle menzogne by Léonie Bischoff

4.0

Disegni dalle varie sfumature per una personalità altrettanto sfaccettata, questa graphic novel è un piacere per gli occhi da sfogliare, uno sguardo su tavole sia molto divise e piccole, sia alcune delle più grandi e colorate su tutta la pagina, tinte che si incrociano anche con poco testo che corrisponde più spesso ai pensieri confusi, ora più liberi ora più nascosti, di un personaggio dinamico come quello di Anaïs Nin. Affermata a tal punto nella letteratura erotica e concentrandosi su eque descrizioni maschili e femminili, fiera di sé stessa intrecciando relazioni con uomini ma anche con una donna ugualmente misteriosa come June, moglie di Henry Miller -il suo amante più famoso-; ma in questo testo grafico si dà anche spazio alle sue tristezze, ai traumatici ricordi dell’abbandono del padre e la difficoltà dell’adattarsi a un nuovo paese con origini cubane, bilanciandole tra piaceri personali e affermazione nel successo anticonformista.

Le passioni di Anaïs verso l’esterno e le occasioni che vorrebbe cogliere con nuovi amanti si mischiano al prospetto interno, il diario della sua vita in cui nessun dettaglio era lasciato al caso e che rese scalpore per come, all’epoca, una donna potesse passare il suo tempo libero scrivendo di erotismo e non le superficialità che gli uomini si sono sempre aspettati dalla “scrittura femminile”; in una delle vignette finali la ragazza afferma quanto già prevedibile dall’inizio: «Io non voglio scrivere come un uomo. Voglio scrivere come una donna», e unisce un grande desiderio di «diventare Creatore» e «inventare una sua lingua che parlerà l’arte», poter quindi assumere un potere di creatività ed espressione che solo agli uomini era permesso, insieme a un caos e un reinventarsi del tutto personale, volto a soddisfare quei momenti ogni volta con una faccia e quasi una personalità diversa: è vero che è sempre la donna che vuole rompere tabù sul pudore sessuale e sulla repressione femminile, ma allo stesso tempo è una donna diversa per Hugo, Henry, June, suo cugino Eduardo, persino suo padre -una manipolazione su di lei spaventosa per quanto egli avesse tendenze pedofile quando era piccola-, è una nuova faccia ogni volta che la protagonista sceglie, si concede alle emozioni del momento, afferma sé stessa.

Affronta svariati tradimenti sentendosi innocente poiché nessuno dà importanza morale a quei fatti, eppure combatte costantemente tra una gioia spontanea e delle energie triplo grandi per essere gestite: un senso di incompletezza della propria identità che, nonostante la psicanalisi, non la porterà a un’affermazione di un unico “io” definitivo ma, superando anche le fasi di dolore (dagli abbandoni di quegli uomini, ai conflitti di collaborazione, alla gravidanza indesiderata e la bambina nata morta), rimarca la sua vita come flusso continuo di avventure casuali ma una corte volontà di esprimere mente e corpo contemporaneamente, di mostrare la potenza della sessualità come varie sfumature di intimità. La potenza delle menzogne che, come dice il titolo, creano un mare in cui a volte affoga, per quanto ben cucite siano le sue maschere, mentre a volte in cui nuota e costruisce su quelle la sua vita.

Anaïs Nin si presenta qui come un personaggio di andirivieni ma, al contempo, fortemente rivoluzionario in quanto donna alla ricerca della sua libertà di desideri nel ‘900, senza eccessivi melodrammi, ma anzi con alcune frasi ironiche e alcune più poetiche riferite all’arte, alla scrittura come fonte di rivelazione di ciò che è considerato scandaloso ma può contenere forti sensazioni.


Questa graphic novel è disegnata con tratti che mi sono sembrati delicati nei bordi e nelle vignette di dialoghi, ma anche esplosioni colorate, come una tavolozza, in scene più intense di rivelazioni della psiche della ragazza -contornata da riferimenti astratti alla propria mente unita alle forti scelte che fa con il suo corpo-, di scoperta del mondo con dettagli sugli occhi, sulla stanza, sulle sue fantasie più profonde che diventano parte dello sfondo.
Ero curiosissima di conoscere un personaggio così dibattuto, come ogni volta in cui una donna nella storia ha scioccato con la sola forza e diversità contrastante di sé stessa, e da questi disegni intuisco che Anaïs Nin sia stata davvero così colorata, esplosiva in ogni sua crescita