A review by simo_na
La tregua by Primo Levi

5.0

La tregua mi ha colpito più di Se questo è un uomo: mentre i personaggi di quest'ultimo sono i "sommersi" della storia, morti a migliaia e migliaia nella brutalità dei Lager nazisti, quelli de La tregua sono i "salvati", sono quelli che sono rimasti e che devono cercare di ritrovare la propria umanità perduta dopo la tragedia. L'ambiente che troviamo nel libro non è sicuramente un ambiente allegro, ma Levi attraverso il suo stile sobrio e pacato riesce a mettere in evidenza le assurdità quasi comiche dei personaggi che incontra così come la devastazione generale tutt'intorno. Dopo l'Iliade della guerra, l'Odissea del ritorno a casa, non meno traumatica: un viaggio di quasi dieci mesi da Auschwitz, poi in Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Romania, Ungheria, Slovacchia, Austria, Germania e infine Italia, attraverso cui Levi assiste all'esodo dei civili colpiti e dell'Armata Rossa dopo il disarmo. Durante tutto il viaggio Levi, come sopravvissuto, non può dimenticarsi di quello che ha subito: la tragedia del Lager permea sempre, come un fantasma silenzioso, i suoi pensieri, e di questo fantasma non si può in alcun modo liberare; perché dopo la guerra non è mai pace definitiva, è tregua, è pace che va costruita ascoltando chi è sopravvissuto agli scempi da essa creati e non rifacendo gli stessi errori del passato.