A review by ileniazodiaco
Le transizioni by Pajtim Statovci

3.0

Le vite migranti dei profughi che oltre ad aver perso una casa, hanno perso anche la loro percezione di sé e della loro identità. Spogliati dei loro beni, ma anche di qualcos'altro. Costretti a costruire identità fittizie e mobili per ogni luogo in cui vanno. Vestiti con abiti altrui, dormono sui cartoni, subiscono soprusi dalle persone che imparano a imitare. è un gioco violento quello di raccontare una nuova storia della tua infanzia, nascondere i dettagli, scappare, ricominciare daccapo, altrove. Rischi la vita se non vuoi rivelare il tuo genere o il tuo orientamento sessuale. Sembra un gioco di libertà quello in cui puoi far finta di essere qualcun altro e inventare per te un altro sé.

Ma quando sei diverso, non importa le mille identità che il tuo volto può assumere, ti riconosceranno sempre per qualcuno di straniero. Di estraneo.

Un romanzo profondamente disperato che racconta la solitudine di un migrante cresciuto con le leggende dell'Albania come favole della buonanotte, che cerca di fuggire dall'infelicità e dal disamore.

Stilisticamente crudo e asciutto, manca sicuramente qualcosa che crei un sentiero luminoso per il lettore che invece prosegue nel buio pesto, aggrappandosi a qualche frase sgraziata qua e là. è una lettura che nasce per essere scomoda e disturbante, è chiaro. Ma manca di una voce abbastanza potente da condurre chi legge a momenti di commozione sincera.

Curiosa di leggere sulla stessa scia anche Edouard Louis, a cui è stato spesso paragonato.