A review by biondeletture
Divorare il cielo, by Paolo Giordano

2.0

Terzo approccio a Giordano e a questo punto penso anche ultimo: tra me e lui la scintilla non vuole scattare. Non so come, ma ogni suo libro mi ricorda altri e in questo caso, a parte il barone rampante (Calvino, scontato), mi viene in mente anche due di due (De Carlo, che comunque non mi è piaciuto). Sarà l'ambientazione troppo bucolica, che però si limita ad una masseria e alberi e grotte, senza mai scendere troppo nei dettagli; sarà che i personaggi risultano tutti antipatici e nonostante la loro evoluzione rimangono sempre uguali in fondo; sarà che lo stile risulta un po' borioso, si percepisce il bisogno di trattare tempi importanti, ma leggendo sembra quasi che tutti i protagonisti debbano essere impegnati per poter avere qualcosa da dire, e dopo un po' la cosa infastidisce. Sarà anche che gli sbalzi temporali, inseriti senza una continuazione logica, rendono la costruzione del quadro un po' più complicata di quanto fosse necessario, e sarà che a volte sono inserite cose senza il minimo contesto, che rendono surreale la narrazione, ma non sono sicura fosse voluto. Insomma, poteva essere un buon libro, invece l'ho trovato decisamente troppo lungo e mi è sembrato più che altro un esercizio di stile dell'autore.