A review by aneurysmv
Odio gli uomini by Pauline Harmange

2.0

io tutto questo non me lo meritavo...

sarà un discorso sensato? boh chi lo sa ( ho preso appunti ma non so per quanto la mia rabbia si potrà contenere. )

vi devo dire, all'inizio avevo anche delle aspettative, in procinto all'introduzione, chissà, sarà stato quel titolo accattivante, un po' clickbait, provocatorio, no.
alla frase "il guaio era che io detestavo l'idea di mettermi al servizio degli uomini" ho iniziato a dubitare della serietà del libro, fino al primo capitolo titolato: MISANDRIA, sostantivo femmininile. eccalà. ecco il barbatrucco.
e da qui signori, è solo una continua discesa.
se posso permettermi, anche solo il modo di argomentare un discorso ( non riuscito in questo libro ) ha contribuito ha farmi ODIARE questo libro, ma non è lo stesso odio che l'autrice prova per gli uomini, no no, mi ha fatto proprio vomitare l'idea che la nostra società e l'intero sistema va veramente a puttane e che la storia non serve a un bel niente.

l'autrice si pone al femminile plurale con "abbiamo" , "siamo" , "pensiamo" come "agli uomini chiediamo di stare al loro posto, di usare il loro potere e i loro privilegi con consapevolezza" (vi prego spiegatemi questa frase perché potrei dare fuoco a qualcosa nel giro di due minuti )

poi, parlare di femminismo e misandria nella stessa argomentazione, PARAGONANDO QUESTI DUE ELEMENTI

questo libro porta avanti delle tesi, (che possono essere seguite e approvate da tutti quelli che vogliono) solo e soltanto con stereotipi di genere risalenti all'antico settecento.

"gli uomini non posso essere femministi e non devono appropriarsi di un termine coniato per le oppresse" dopo questa frase ho avuto paura che l'autrice si fosse dimenticata la definizione di femminismo e di cosa realmente porta avanti questo movimento, E DI QUANTE PERSONE ABBIANO PARTECIPATO A PORTARLO AVANTI . ( Virginia Woolf ti voglio bene )

mi ha fatto molto ridere la parte dove giudica male lei stessa, le "femministe francesi" coloro che giudicano e ridicono tanto delle questioni di genere negli alti paesi ma appena si parla del loro paese va tutto bene bla bla bla e poi ,a fine libro nasce spontaneamente una solidarietà femminile che in tutta la mia vita non ho mai visto ( ho bisogno di un xananx )

la cosiddetta scrittrice ha un marito, quando si sono conosciuti nessuno dei due è femminista o cosa, ma appena cominceranno a costruirsi una vita insieme entrambi diventeranno buoni femministi (gli uomini non dovevano non esserlo??) e vivranno felici e contenti (buon per loro)
la poverina, durante la sua adolescenza si sentiva un clichè e abbiamo scoperto dove ha trovato tutti gli esempi che ha posto come tesi in questo libro. il suo diario di prima media.

poi abbiamo il paragone della misandria e misoginia, di come non si possano comparare in realtà queste due cose perchè se esiste la prima è solo in relazione all'esistenza della seconda.
ma in realtà mi sono già stancata di scrivere questa merda e non mi voglio arrabbiare ulteriormente.

sentite io mi sono rotta, se volete sapere di più andate da iris babilonia (amore mio) e ciao