A review by folkiara
Frieda: A Novel of the Real Lady Chatterley by Annabel Abbs

2.0

Devo ammettere che l'inizio è ottimo: l'autrice ha una buona penna, l'analisi psicologica è ben fatta, i personaggi apparivano interessanti, lo sfondo culturale intrigante. E poi - più o meno dalla comparsa di Lawrence - è peggiorato tutto. Il libro è diventato noioso, troppo lungo, inutilmente prolisso, la caratterizzazione può essere riassunta in "se non vi piace Frieda siete dei superficiali", e, soprattutto, ho trovato una vera e propria apoteosi delle relazioni abusive.
Non ho mai letto Lawrence, quindi chissà, il problema è mio, ma l'impressione di lui che ho ricavato da questo romanzo è di un idiota presuntuoso incapace di scrivere. La narrazione prova disperatamente a convincerci della genialità di quest'uomo e del suo ruolo di fondamentale importanza nella letteratura mondiale, ma diciamo la verità - non credo siano in molti nel 2020 desiderosi di leggere i suoi romanzi; non è che uno scrittore mediocre che la storia ha cancellato. Processo inevitabile, ma forse rappresentarlo come il puù grande, innovatore, originale autore di tutti i tempi è un po' ridicolo.
Su Frieda ho poco da dire, perché è completamente priva di personalità. Lei è un'irritantissima Mary Sue, un'Anna Karenina che non ci ha creduto abbastanza, è bellissima e perfetta e con lei non ci sono mezze misure, o tutti la amano o tutti la odiano. All'autrice non è ben chiara la regola dello "show, don't tell": ci ripete che Frieda è speciale, audace, coraggiosa, diversa, più matura delle sue sorelle, ma niente di tutto ciò ci viene mostrato, e non basta dire ai lettori che un personaggio è fatto in un certo modo se poi non sei in grado di dimostrarlo. Mi dispiace molto scrivere questo, perché la vera Frieda è un personaggio estremamente affascinante, ma questa eroina di lei non ha nulla. La sua relazione con Lawrence è abusiva e francamente spaventosa; sì, è una rappresentazione accurata del loro effettivo rapporto, ma ciò non toglie che qui venga giustificata in nome del vero amore e dell'arte e dell'ispirazione letteraria. Aberrante.
Per quanto riguarda lo stile, alcuni dettagli tecnici e stilistici sono molto carini, per esempio il contrasto tra il successo letterario di Ernest e i reiterati fallimenti di Lawrence, ma più andavo avanti più mi sembrava artefatto, come se l'autrice si stesse sforzando di sembrare poetica e profonda, riuscendoci solo in parte. Il romanzo è raccontato dal punto di vista di Frieda, del marito e dei figli maggiori, ma la protagonista è talmente poco sviluppata che i suoi POV risultano eccessivi e pesanti. I personaggi secondari sono decisamente più fascinosi, ma scompaiono sullo sfondo per dare più spazio a lei, scelta che rallenta molto il ritmo del romanzo.
Una vera delusione.