A review by ferliegram
La straniera by Claudia Durastanti
2.0
Avevo grosse aspettative su questo libro sia per la pubblicità che ne è stata fatta, sia perché è stato inserito nella cinquina del Premio Strega, sia per la tematica delicata trattata. Eppure è riuscito a deludermi.
La parte iniziale del romanzo in cui si narra l'infanzia e l'adolescenza dei genitori, provenienti da geografie completamente diverse e background culturali insoliti che gli hanno fatto vivere le loro disabilità in maniere del tutto peculiari, fino al matrimonio è molto ben costruita e scorre fluida; perde di mordente nella parte centrale quando l'autrice racconta la propria infanzia e maturazione perfettamente sovrapponibile a quella di ogni ragazzo cresciuto negli anni '90: problemi a scuola, passione per un certo tipo di musica e cinema. Fino ad arrivare alla sua vita adulta: il trasferimento a Londra (che meta poco comune!?) e i suoi viaggi intorno al mondo (destinazioni assolutamente inflazionate). Mi sono chiesto perché pensava che tutto ciò potesse risultare interessante ai più. E si arriva al finale dove il lettore tira finalmente un sospiro di sollievo e non è per niente dispiaciuto di essere giunto al termine.
Ed è un vero peccato perché gli elementi per sfornare un romanzo di spessore c'erano tutti: 2 genitori singolari ciascuno con un passato particolare, ambientazioni varie a causa dei frequenti spostamenti familiari e lo stile dell'autrice per niente banale e di un'eleganza inconsueta.
Sono fiducioso per i prossimi lavori dell'autrice che ha tutte le carte in regola per farsi strada nel panorama letterario italiano ma questo lavoro non mi ha soddisfatto.
La parte iniziale del romanzo in cui si narra l'infanzia e l'adolescenza dei genitori, provenienti da geografie completamente diverse e background culturali insoliti che gli hanno fatto vivere le loro disabilità in maniere del tutto peculiari, fino al matrimonio è molto ben costruita e scorre fluida; perde di mordente nella parte centrale quando l'autrice racconta la propria infanzia e maturazione perfettamente sovrapponibile a quella di ogni ragazzo cresciuto negli anni '90: problemi a scuola, passione per un certo tipo di musica e cinema. Fino ad arrivare alla sua vita adulta: il trasferimento a Londra (che meta poco comune!?) e i suoi viaggi intorno al mondo (destinazioni assolutamente inflazionate). Mi sono chiesto perché pensava che tutto ciò potesse risultare interessante ai più. E si arriva al finale dove il lettore tira finalmente un sospiro di sollievo e non è per niente dispiaciuto di essere giunto al termine.
Ed è un vero peccato perché gli elementi per sfornare un romanzo di spessore c'erano tutti: 2 genitori singolari ciascuno con un passato particolare, ambientazioni varie a causa dei frequenti spostamenti familiari e lo stile dell'autrice per niente banale e di un'eleganza inconsueta.
Sono fiducioso per i prossimi lavori dell'autrice che ha tutte le carte in regola per farsi strada nel panorama letterario italiano ma questo lavoro non mi ha soddisfatto.