A review by thelibraryduck
The Lost Colony by Eoin Colfer

2.0

Anche in questo caso lo sciattume vince sull'umorismo, purtroppo. A me Colfer storicamente (l'ultimo libro l'avevo letto 5 anni fa) piaceva. Non è che questo sia male, ma a parte sviste editoriali grosse a cui evidentemente nessuno è interessato (ad es. a un certo punto c'è un intero paragrafo che si ripete), sembra che manchi proprio la voglia di scrivere un bel libro, pur "non serio" e destinato agli adolescenti. Se questa vi sembra una scusa, forse è meglio che lasciate perdere Roald Dahl.
Il personaggio di Minerva è praticamente inutile, è stato una grossa delusione: si trova lì all'unico scopo di sbloccare la trama e garantire un bersaglio per gli ormoni di Fowl. La ragazza non è tanto differente dallo stereotipo del personaggio femminile cretino che si spinge troppo in là e combina danno: il fatto che l'obiettivo sia il Premio Nobel non cambia la sostanza.
Fowl s'è redento e non sono sicura che questa nuova versione mi piaccia: era più secsi quand'era bastardo, e la mancanza di scrupoli era coerente con l'intelligenza fuori dalla norma.
Il fatto che Bombarda non sia più al centro dell'azione lascia un senso di nostalgia; la mancanza degli scazzi fra lui, Polledro e Tubero si fa sentire più che mai. Bibbidi Buh è divertente, ma per sfortuna si vede molto poco.
N°1, il demone-intellettuale-stregone, è da morir dal ridere. La sua presenza, come i siparietti comici tra Bibbidi e Bombarda, salva il libro dalla noia totale. Comunque sia c'è uno scadimento, tanto da rendermi contenta che la saga stia per finire (ormai devo terminarla per motivi di collezionismo e affezione nostalgica).