A review by kelanth
L'assassino di corte by Robin Hobb

4.0

Secondo capitolo della Trilogia dei Lungavista, ambientato nei Sei Ducati, in un medioevo bucolico e molto romanzato, ben diverso da ciò che fu in realtà ma che ben si addice a tutta la storia. Continuano le gesta del protagonista Fitz sempre più incentrate sugli aspetti della sua personalità legata alla capacità di comunicare con gli animali.

Largo spazio a trame, atmosfere e caratterizzazione dei personaggi, la magia è presente ma sta sullo sfondo, come l'ambiente della narrazione che giustamente fa da scenario a tutto, senza prevalere sul resto.

Molto bello anche questo secondo appuntamento, ma non come il primo capitolo. Sarà per la solita motivazione per cui solitamente i volumi centrali delle saghe fantasy creano più domande che risposte, preparando il terreno al terzo capitolo della trilogia o per un personaggio che a me non è piaciuto affatto, Molly, che ho trovato pedante e noiosa.

La fine però di questo secondo libro lascia con il fiato sospeso e difficilmente non verrà la voglia al lettore di andare a procurarsi il capitolo finale della trilogia.