A review by thelibraryduck
Kushiel's Mercy by Jacqueline Carey

4.0

Ho letto la prima parte del libro nell'edizione italiana "spezzettata", ma dato che "Il bacio e il sortilegio" si interrompe proprio sul più bello non ho resistito ed ho continuato in inglese, con un poco di fatica.
Non sprecherò ulteriori parole sullo spezzettamento della serie da parte della Nord, né sulla traduzione che assume in certi momenti tratti comici (The Wise Ape = L'Ape Saggia; magari è fatto apposta, ma vorrei sapere perché). Preferisco parlare di contenuti, come al solito.
Nel finale della saga del Re Piagnone (thx Erbetta) vedo un'evoluzione decisiva dei protagonisti, e devo dire di averla apprezzata molto. Imriè, sempre più carico di cicatrici e sempre meno incline a umori da sonetto elisabettiano, riesce persino ad esprimere una certa ferocia, e rivela un insospettato (ma non tanto) talento per l'assassinio a sangue freddo. Sidonie continua a starmi sul cazzo, e c'è poco da fare, ma viene debitamente messa in crisi dalla trama, e se resta comunque un'arrogante insopportabile (dal mio punto di vista) esce però un minimo da quella fastidiosa aura da cammeo d'avorio. Per rientrarci allegramente alla fine, ma sono dettagli.
Punto debole: i cattivi. I cattivi di questo libro hanno un difetto terribile: sono SCEMI. Magari adesso penserete che l'arrogante sono io e che detesto Sidonie perché è chiaramente più figa di me, ma scusate: se voi foste un mago oscuro, consentireste alla spia di un vostro rivale di indagare i vostri segreti del mestiere PREVIO AVVISO? Piazzereste poi un bell'indizio alla Prof. Layton per rivelare il nascondiglio della chiave dell'incantesimo? Se voi foste un generale di comprovata esperienza, mettereste a guardia della vostra moglie-ostaggio una tribù di selvaggi chiaramente minorati che anziché catturare gli attentatori li ammazzano sul posto?
In più, con questo romanzo fanno già due volte che la morte del cattivo avviene in silenzio, discrezione e con relativa misericordia. Ho capito, il massimo che si può ottenere da Imriè è un silenzioso sicario, ma cavolo, da uno che si chiama Bodeshmun mi aspettavo un po' meglio come duello finale.
A parte la mancanza di un nemico come Dio vuole dai tempi di Mélisande (che è redenta e s'è ritirata su un'isoletta a fare tranquillo e sporadico BDSM con l'anziano nerd Ptolemy Solon) ho apprezzato molto la serie ed ho subito attaccato, sempre in inglese, la successiva trilogia, che sembra avere background celtico. Speriamo che la Carey continui su questi livelli.