A review by ilariam
I segreti di mia sorella by Nuala Ellwood

2.0

“Lei è al sicuro adesso. Libera dai suoi demoni. Riposa in un posto quieto e tranquillo, in un piccolo, placido fazzoletto d’acqua. Le sarebbe piaciuto, penso, guardando un battello avvicinarsi al molo. Lo avrebbe ritenuto appropriato.
È difficile credere che abbia trovato pace dopo una fine così violenta, ma spero ci sia riuscita.
Mia sorella. La mia bellissima sorella.”

Kate è una reporter di guerra. Ha visto cose negli ultimi 20 anni che non potranno mai essere capite da chi non le ha vissute sulla propria pelle. La sua vita non è mai stata facile: il padre alcolizzato, le violenze subite, il pessimo rapporto con la sorella minore, Sally. Come se non bastasse, ecco la notizia della morte della madre, in un momento davvero delicato e dal punto di vista personale e da quello professionale. A funerale già avvenuto, è costretta a tornare a casa per risolvere alcune faccende, non immaginando che sarà l’inizio di un nuovo incubo.

La prima parte del racconto è estremamente appesantita dal tema del disturbo post-traumatico da stress della protagonista, che la porta ad avere allucinazioni uditive e visive. Lo scopo è mettere in dubbio la sua capacità di distinguere tra realtà e immaginazione, ma il risultato, piuttosto confusionario, è tutt’altro che efficace; di tensione alla fin fine ce n’è davvero poca. Se a questo si aggiunge l’eccesso di elementi drammatici nel background di Kate (padre alcolizzato e abusi, facile ricorso a vino, sonniferi e psicofarmaci, una storia d’amore finita male, un aborto, colleghi-serpenti, Aleppo), è facile capire come procedere nella lettura sia un supplizio. Non va molto meglio nella seconda parte, quella affidata alla Sally: in positivo rispetto alla prima ha solo l’essere più breve. Il racconto a due voci dovrebbe conferire una certa ambiguità (due punti di vista, due realtà diverse a seconda di chi parla), ma le potenzialità di un simile approccio non sono affatto sfruttate a dovere; al massimo si può parlare di un pallido accenno. Tolto tutto il superfluo, a far di questo libro un thriller non c’è quasi nulla; per di più non c’è sviluppo di trama che non si possa intuire sin dall’inizio. In soldoni: anche per una lettura estiva è davvero troppo poco; due stelline sono un giudizio più che generoso. Sconsigliato.