A review by triptofun
La città dei vivi by Nicola Lagioia

5.0

La prima volta che ne ho sentito parlare ho pensato: ecco un libro che non leggerò mai. La cronaca nera non mi ha mai affascinato, al corso di medicina legale ho dovuto fare una full immersion in Wikipedia per capire di cosa si stesse parlando e quindi non avrei mai pensato di interessarmi a un libro fuori dalla mia comfort zone.
Però. Però poi ne ho sentito parlare così bene da così tante persone con gusti letterari diversissimi che ne sono stata irresistibilmente attratta. E avevano tutti dannatamente ragione.
Lagioia riesce in una impresa difficilissima: ricostruire un omicidio violento senza forzare la ricerca delle cause, senza voyeurismo, senza condannare nè giustificare i colpevoli, in un vortice che risucchia dalla prima all'ultima pagina. Il lavoro di documentazione è enorme, ma non è un'inchiesta, è un romanzo che scorre come tale, con personaggi ai quali in qualche modo ci si affeziona.
È inevitabilmente anche un pezzo di storia dell'autore, che si immerge totalmente nella vicenda. In questo senso, e solo in questo, ricorda Carrere e il suo avversario. Per la fascinazione mista a repulsione che in tutti suscita scavare negli abissi dell'animo umano, ma che solo una manciata di scrittori sanno trasformare in vera letteratura.