A review by ilfilodimorg
La meccanica del cuore, by Mathias Malzieu
1.0
Una stella solo perché non posso metterne zero.
Ho ODIATO questo libro con ogni fibra del mio essere, tanto che, avendolo iniziato sul treno, ha rischiato più e più volte di esser buttato fuori dal finestrino. La trama dietro al volume parla di favola e romanzo di formazione, ma io vieterei questo libro a chiunque, figuriamoci a dei ragazzinɜ. Penso sia la prima volta in cui mi sento SERIAMENTE a disagio per un libro, perché è orribile come l'autore (quasi cinquantenne) usi il punto di vista prima di un bambino di dieci anni e poi dello stesso a 14/15 per parlare di una ragazzina della stessa età come se fosse un oggetto (per non parlare del fondamentale [ da leggere con sarcasmo ] dettaglio sul suo seno, descritto quando tale ragazzina ha dieci anni). Questa “storia d'amore” è semplicemente la cosa più cringe del mondo e il messaggio che viene fatto passare è: non puoi essere amato se sei diverso a patto che non cambi. Lei non prova a capirlo, lui è praticamente uno stalker. Ho odiato la presenza insensata di Méliès e di come sia stato ridotto a macchietta e soprattutto: Jack lo Squartatore definito un uomo “esperto nell'amare le donne defunte”. Lui. Serial killer e stupratore. Esperto nell'amare le donne defunte. Dio.
Il potenziale c'era tutto per un vero romanzo di formazione e l'autore avrebbe potuto affrontare tutto in maniera molto delicata e bella (la disabilità del protagonista, la difficoltà nell'essere accettato, la condizione femminile alla fine dell'Ottocento, come i bambini si approcciano all'amore etc) e invece no, col cazzo, fa tutto schifo. Per non parlare del fatto che l'autore non abbia assolutamente idea di cosa stia parlando con metafore che non stanno né in cielo né in terra: essendo il pov in prima persona, quindi di un bambino nato nel 1874, come fa a paragonare certe cose alla World Cup che c'è stata solo nel 1930? E i monopattini? Boh, se voleva fare una cosa alla Hugo Cabret ha fallito non miseramente, DI PIÙ. Qua poi parlano di atmosfera alla Tim Burton, quando io ho trovato solo un qualcosa che vorrei estirpare dalla mia mente. Ho veramente sprecato il mio tempo con questo schifo (e ho trovato qualcosa che odio di più della Canzone di Achille, siete salvi).
Ho ODIATO questo libro con ogni fibra del mio essere, tanto che, avendolo iniziato sul treno, ha rischiato più e più volte di esser buttato fuori dal finestrino. La trama dietro al volume parla di favola e romanzo di formazione, ma io vieterei questo libro a chiunque, figuriamoci a dei ragazzinɜ. Penso sia la prima volta in cui mi sento SERIAMENTE a disagio per un libro, perché è orribile come l'autore (quasi cinquantenne) usi il punto di vista prima di un bambino di dieci anni e poi dello stesso a 14/15 per parlare di una ragazzina della stessa età come se fosse un oggetto (per non parlare del fondamentale [ da leggere con sarcasmo ] dettaglio sul suo seno, descritto quando tale ragazzina ha dieci anni). Questa “storia d'amore” è semplicemente la cosa più cringe del mondo e il messaggio che viene fatto passare è: non puoi essere amato se sei diverso a patto che non cambi. Lei non prova a capirlo, lui è praticamente uno stalker. Ho odiato la presenza insensata di Méliès e di come sia stato ridotto a macchietta e soprattutto: Jack lo Squartatore definito un uomo “esperto nell'amare le donne defunte”. Lui. Serial killer e stupratore. Esperto nell'amare le donne defunte. Dio.
Il potenziale c'era tutto per un vero romanzo di formazione e l'autore avrebbe potuto affrontare tutto in maniera molto delicata e bella (la disabilità del protagonista, la difficoltà nell'essere accettato, la condizione femminile alla fine dell'Ottocento, come i bambini si approcciano all'amore etc) e invece no, col cazzo, fa tutto schifo. Per non parlare del fatto che l'autore non abbia assolutamente idea di cosa stia parlando con metafore che non stanno né in cielo né in terra: essendo il pov in prima persona, quindi di un bambino nato nel 1874, come fa a paragonare certe cose alla World Cup che c'è stata solo nel 1930? E i monopattini? Boh, se voleva fare una cosa alla Hugo Cabret ha fallito non miseramente, DI PIÙ. Qua poi parlano di atmosfera alla Tim Burton, quando io ho trovato solo un qualcosa che vorrei estirpare dalla mia mente. Ho veramente sprecato il mio tempo con questo schifo (e ho trovato qualcosa che odio di più della Canzone di Achille, siete salvi).